Venezia si spacca sul matrimonio di Bezos: «Non siamo una passerella per miliardari». Ma Zaia e il sindaco festeggiano

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Venezia si spacca sul matrimonio dell’anno: l’imminente arrivo Jeff Bezos a Venezia, previsto dal 24 al 26 giugno, sta scatenando un’ondata di malcontento e proteste nell’isola. Mentre attivisti e cittadini insorgono contro l’evento considerato da molti una «passerella per miliardari», le istituzioni – dal presidente del Veneto Luca Zaia al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – si schierano apertamente a favore del fondatore di Amazon, accusando i contestatori di danneggiare l’immagine dell’isola. Jeff Bezos e la futura moglie Lauren Sanchez hanno scelto Venezia come cornice per il loro matrimonio, con circa 250 ospiti attesi per tre giorni di celebrazioni blindate. Ma quello che è stato annunciato come evento dell’anno per Venezia, si è presto trasformato in un caso politico e sociale. Le proteste contro il matrimonio di BezosA Venezia, in questi giorni, si stanno moltiplicando gli striscioni contro Bezos, come quello sul campanile della Basilica di San Giorgio, dove potrebbe svolgersi la cerimonia, con la scritta «Bezos» cancellata da una X rossa. A guidare l’opposizione è il neo movimento «No Space for Bezos», che accusa il miliardario di rappresentare un modello economico insostenibile. «Venezia non ha bisogno di miliardari in passerella», dichiarano gli attivisti, che ieri hanno srotolato uno striscione anche sul Ponte di Rialto gridando «Fuori Bezos dalla laguna». Le accuse degli attivisti sono nette: Bezos non sarebbe solo un ospite di lusso, ma un simbolo di disuguaglianze, sfruttamento del lavoro e speculazione globale. «I suoi soldi finanziano una logistica brutale e un’idea di futuro che non ci appartiene», si legge in una nota social del movimento.Zaia difende Bezos: «Porta ricchezza. Protestare è una vergogna»Durissima la replica del presidente del Veneto, Luca Zaia, che difende a spada tratta l’imprenditore: «Voglio che Jeff Bezos venga accolto a braccia aperte a Venezia.  Protestare contro chi porta visibilità e ricchezza al nostro territorio è, a mio avviso, una vergogna», ha affermato durante un evento in città. Anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, è di queste vedute: «Mi vergogno di chi si comporta così. Spero che Bezos venga lo stesso: non tutti i veneziani la pensano come questi contestatori. Quando finirò il mio mandato, ai cittadini dico: attenti a chi rovina Venezia». La replica dei contestatori: «Non roviniamo noi la città»Dal canto loro, gli attivisti rigettano le accuse e rilanciano le critiche all’amministrazione: «Non siamo noi a rovinare Venezia, ma chi la riduce a vetrina per miliardari, svuotandola di residenti, ignorando la crisi climatica e sociale e chiudendo gli occhi davanti a uno sfruttamento sistemico. Venezia ha bisogno di case, spazi pubblici, lavoro dignitoso e giustizia ambientale, non di spettacoli privati per pochi privilegiati».L'articolo Venezia si spacca sul matrimonio di Bezos: «Non siamo una passerella per miliardari». Ma Zaia e il sindaco festeggiano proviene da Open.