Villa Pamphili, madre e figlia morte: nessuna traccia di droghe

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Non aveva assunto sostanze stupefacenti comuni, come eroina o cocaina, la giovane donna trovata morta sabato pomeriggio nel parco di Villa Pamphili a Roma, a circa 200 metri dal cadavere della figlia nata da pochi mesi. È quanto emerge dai primi risultati delle analisi tossicologiche effettuate nell’ambito dell’autopsia. Le verifiche proseguiranno nei prossimi giorni con accertamenti più approfonditi, volti a rilevare eventuali tracce di droghe sintetiche o farmaci.Le indagini sulle vittime di Villa PamphiliLa donna, che secondo gli inquirenti potrebbe avere tra i 20 e i 30 anni, rimane ancora senza nome. La polizia, attraverso l’Interpol, ha già inviato le sue impronte digitali, il profilo genetico e le immagini dei quattro tatuaggi alle banche dati internazionali, nel tentativo di risalire alla sua identità. Anche la figlia, che dalla corporatura mostra un’età compatibile tra i sei e i 12 mesi, non è stata ancora riconosciuta. L’ipotesi è che madre e figlia fossero arrivate da poco in Italia. Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Antonio Verdi della procura della Repubblica di Roma, hanno esteso le ricerche a tutti gli ospedali italiani per verificare se la donna possa aver partorito in qualche ospedale italiano.Negli ospedali della Capitale le ricerche, che in uno primo tempo sembravano promettenti, non hanno portato a svolte sul caso. Nel frattempo la polizia scientifica analizzerà, a partire dalla prossima settimana, diversi oggetti ritrovati nel parco. Tra questi una tutina rosa recuperata in un secchio dei rifiuti, simile a quella che indossava la bambina secondo alcune testimonianze. Saranno esaminati anche una busta di plastica che copriva il corpo della donna e altri oggetti trovati nelle vicinanze.Sulla causa che ha provocato la morte della bambina, l’ipotesi fino a ora più accreditata è quella dello strangolamento. Per la madre si ipotizza un malore improvviso, ma saranno necessari ulteriori esami istologici.Il caso irrisolto del 2011Il caso ha riportato alla memoria un altro mistero irrisolto, quello del corpo mutilato di una donna trovato l’8 marzo 2011 nei campi vicino via Ardeatina nella zona del Divino amore a Roma. Allora nessuno fu in grado di dare a quel corpo un nome. accertamenti anche su un braccialeTra i reperti che verranno analizzati dalla polizia scientifica ci sarebbe anche un braccialetto che potrebbe appartenere alla donna trovata a Villa Pamphili. Le analisi forensi potrebbero rivelare elementi utili per ricostruire con precisione le ultime ore di vita delle due vittime.