Mediobanca prende tempo per raccogliere maggiore consenso sull’ops per Banca Generali e portare a bordo del sì gli indecisi. Con un CdA convocato in extremis è stata rinviata da oggi, lunedì 16 giugno, al 25 settembre l’assemblea per l’approvazione dell’offerta con cui avrebbe scambiato le azioni Generali con quelle della banca private del Leone. Questo non cambia l’offerta che rimane valida in tutti i suoi termini, compresa la conclusione, attesa per settembre/ottobre, ma dà tempo a Generali di esprimere le sue valutazioni, spiega l’istituto. «Alcuni soci, titolari di un investimento sia in Mediobanca sia in Generali, hanno sottolineato l’esigenza di conoscere le valutazioni e l’orientamento» della compagnia – spiega Piazzetta Cuccia – anche considerando che l’adesione di Generali è essenziale per il perfezionamento dell’operazione, vista la soglia minima irrinunciabile del 50% più uno, apposta dalla stessa Mediobanca all’offerta. La decisione del Cda cambia la posizione espressa a caldo solo una decina di giorni fa, quando la società VM 2006 Srl del Gruppo Caltagirone aveva chiesto come azionista di rinviare l’assemblea a dopo la definizione degli accordi di partnership. Mediobanca aveva allora difeso la sua scelta come una questione «di trasparenza verso il mercato e l’autorità. Si è accorta però che non sapere qual è l’impatto sul Leone incide sulle scelte di voto di alcuni azionisti, soprattutto su chi ha una partecipazione più “pesante” in Generali, come Delfin. Secondo alcuni osservatori è possibile che sulla decisione abbiano influito anche i pronostici sul voto assembleare inizialmente previsto per domani, con un fronte del no in rafforzamento, anche se Mediobanca, nel comunicare lo slittamento, parla di «un largo supporto del mercato all’offerta (su Banca Generali, ndr), testimoniato anche dai pareri favorevoli unanimi dei proxy advisors». Nelle ultime settimane si è “riposizionato” quasi l’11% capitale di Mediobanca. Caltagirone è salito al ridosso del 10%. Empam ed Enasarco hanno arrotondato le loro quote. È poi spuntata Unicredit, accreditata con l’1,9% per conto clienti ma che, secondo indiscrezioni di stampa, può contare su un 4%. C’è poi Delfin che non si era nettamente schierata: «È veramente difficile esprimere dei giudizi su un’operazione della quale non abbiamo un minimo di dettagli. siamo coinvolti in entrambe le parti con un investimento simile, per cui gradiremmo che questo tipo di operazioni non avessero né vinti né vincitori», ha affermato nei giorni scorsi Francesco Milleri, il presidente di Delfin, che ha il 19,8% di Mediobanca, il 9,9% di Mps e il 9,8% di Generali. È proprio su questo aspetto, il chiarimento da parte di Generali, che poggia ufficialmente la scelta del rinvio. «Solo lo scorso giovedì 12 giugno, a ridosso della riunione assembleare – ha argomentato Mediobanca al termine del Cda – Generali ha segnalato, per la prima volta, di aver avviato un processo di analisi della proposta e delle sue implicazioni commerciali, economiche e di valore. Tale elemento di novità richiede di tener conto delle disponibilità e delle tempistiche di Generali». In realtà era la «conferma» di quanto il Leone aveva già preannunciato il 28 aprile, il giorno in cui Mediobanca ha lanciato l’offerta, e in altre due riunioni: il 7 maggio quando ha affermato di aver definito un processo e una calendarizzazione dei lavori e il 22 maggio quando ha nominato Deloitte e Alberto Toffoletto come advisor. Un calendario per arrivare alla valutazione di Generali non c’è ma i tre mesi che mancano ora all’assemblea dovrebbero essere sufficienti. Il rinvio cambia poi l’agenda del risiko in corso. Prima dell’assemblea su Banca Generali dovrebbe partire l’Ops di Mps su Mediobanca, mentre fino a poche ore fa era l’inverso. La data ipotizzata per l’operazione lanciata dall’amministratore delegato del Monte, Luigi Lovaglio, è l’inizio di luglio, ma la Bce non si è ancora espressa e l’avvio dell’indagine della Procura di Milano sul processo di cessione della quota del 15% del Mef a Caltagirone, Delfin, Anima e Banco Bpm pone un velo di incertezza sugli scenari del riassetto bancario italiano. Questa mattina, intanto, la Borsa ha reagito con un avvio poco mosso per Mediobanca (+0,1%) a Piazza Affari (-1,3%). Sale invece Mps (+1,1%) che su Piazzetta Cuccia ha annunciato un’offerta di scambio. In cauto rialzo Generali (+0,26%), che si muove in linea col listino.