Ora l’accessibilità diventa un corso di laurea

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Dal prossimo anno accademico verrà istituito il nuovo corso di Laurea Magistrale Interateneo “Progettazione di contesti di vita accessibili e inclusivi”, nato grazie alla collaborazione tra l’Università di Bergamo e Quella del Salento. L’innovativo percorso di studi ha lo scopo di dare competenze di alto profilo professionale sul tema dell’accessibilità, in base a quelle che sono le nuove leggi, sia nazionali, sia internazionali. Oltre alle nuove normative, viene tenuto in considerazione il nuovo approccio nel concepire l’accessibilità stessa: non modificare o accomodare gli spazi preesistenti per farli diventare accessibili, ma di renderli tali fin dalla fase di progettazione e di realizzazione. Abbiamo fatto una chiacchierata con il professor Fabio Sacchi, docente dell’Università di Bergamo, un promotore di “Progettazione di contesti di vita accessibili e inclusivi”Professor Sacchi, perché e quali finalità ha “Progettazione di contesti di vita accessibili e inclusivi”?Il corso di Laurea Magistrale interateneo in “Progettazione di contesti di vita accessibili e inclusivi” nasce dal lavoro scientifico della professoressa Serenella Besio, da anni impegnata nella promozione dell’accessibilità e dell’inclusione attraverso un’intensa attività di ricerca e formazione. Questo percorso è stato costruito grazie alla collaborazione tra l’Università degli studi di Bergamo e l’Università del Salento, due realtà accademiche che hanno voluto mettere in comune competenze, esperienze e visioni per rispondere concretamente alle sfide poste dalla transizione verso una società più giusta e inclusiva. Il corso, inoltre, si sviluppa all’interno della rete nazionale UNEXT – Digital Education Hub, promossa dal MUR, che sostiene l’innovazione nella formazione universitaria attraverso percorsi interdisciplinari che si avvalgono di innovazioni digitali. L’obiettivo principale è formare figure professionali in grado di progettare e trasformare i contesti di vita – scolastici, lavorativi, residenziali, culturali – in chiave accessibile e inclusiva, fin dalla fase ideativa, evitando soluzioni compensative a posteriori. In linea con le più recenti normative nazionali e internazionali – come il DL 62/2024, l’European Accessibility Act e l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite – il corso intende promuovere una “postura culturale” nuova, che consideri l’accessibilità non come un obbligo, ma come un diritto, e soprattutto come una chiave per progettare contesti più equi per tutti.A chi è rivolto il corso e perché chi opera nel settore dell’accessibilità si dovrebbe iscrivere?Il corso è pensato per una vasta gamma di studenti e professionisti. È aperto a chi proviene da percorsi di laurea triennale in ambiti educativi, psicologici, filosofici, giuridici, economici, ingegneristici e architettonici, ma anche a chi già lavora nel settore dell’accessibilità, della progettazione o dell’inclusione, come, medici, ingegneri, architetti, consulenti del lavoro, pedagogisti, logopedisti e operatori del terzo settore. Uno dei punti di forza del percorso è la modalità di erogazione prevalentemente a distanza, che consente una partecipazione flessibile anche a studenti-lavoratori e a professionisti residenti in qualsiasi parte d’Italia. Questo approccio rende la formazione accessibile e compatibile con gli impegni personali e lavorativi di chi intende arricchire o aggiornare il proprio profilo professionale. La possibilità di frequentare singoli insegnamenti, con il rilascio di Open Badge riconosciuti a livello europeo, rappresenta una grande opportunità per chi desidera acquisire competenze specifiche senza necessariamente iscriversi a tutto il percorso di laurea. È prevista inoltre l’adesione al programma PA 110 e lode, che consente ai dipendenti pubblici di accedere alla formazione con condizioni agevolate. Per chi già lavora nel settore, il corso offre strumenti teorici e operativi aggiornati, utili per rispondere in modo più consapevole e incisivo alle sfide dell’accessibilità, in una prospettiva fortemente interdisciplinare e sistemica.Mi conferma che il vostro percorso formativo è a carattere multidisciplinare, ossia offre competenze di alto livello, sia tecnologiche, sia pedagogiche, sia organizzative?Sì, la multidisciplinarità è un principio fondante di questo percorso. Il nostro corso di laurea magistrale unisce in modo equilibrato saperi umanistici e tecnico-scientifici, ed è stato pensato per fornire agli studenti una preparazione ampia e integrata. I contenuti spaziano dalle competenze pedagogiche, fondamentali per leggere i bisogni e progettare interventi orientati alla qualità della vita e all’autodeterminazione, alle competenze giuridiche, necessarie per conoscere e applicare i diritti legati all’accessibilità, passando per quelle tecnologiche, per valutare, scegliere e integrare le soluzioni più adeguate nei diversi contesti, e quelle organizzative, cruciali per operare in sistemi complessi e coordinare interventi efficaci. In un’epoca in cui le sfide sono complesse e interconnesse, è fondamentale formare professionisti in grado di dialogare con diversi saperi e connettere ambiti di intervento differenti.“Progettazione di contesti di vita accessibili e inclusivi” non prevede soltanto lezioni teoriche, ma anche laboratori intensivi. Ci può spiegare di che cosa si tratta?I laboratori intensivi rappresentano un elemento didattico centrale e altamente qualificante del corso di laurea. Si tratta di esperienze in presenza, pensate per integrare la formazione teorica con un apprendimento autentico e situato, attraverso metodologie attive, esperienziali e collaborative. La loro struttura si basa sul lavoro su casi-studio reali, raccolti e selezionati da contesti diversificati: scolastici, lavorativi, museali, urbani, digitali, residenziali e sanitari. Durante i laboratori, gli studenti sono accompagnati in un percorso che li porta ad affrontare problemi complessi e concreti, legati all’accessibilità e all’inclusione, e a ideare soluzioni progettuali realistiche, sostenibili e coerenti con i vincoli dei contesti di riferimento. Questo approccio consente loro di mettere in pratica le conoscenze acquisite, di allenare la capacità di analisi sistemica e di sviluppare competenze trasversali fondamentali, come il pensiero critico, la capacità di negoziazione e la progettazione partecipata. I laboratori, inoltre, si fondano su un lavoro di gruppo fortemente interdisciplinare, in cui ciascun partecipante è chiamato a contribuire con le proprie competenze, formazione e sensibilità. In questo modo, si promuove un ambiente formativo ricco di scambio, confronto e costruzione condivisa del sapere, che riproduce in piccolo la complessità dei contesti reali nei quali i futuri professionisti si troveranno a operare.Si tratta dunque di un momento formativo ad alto impatto, che favorisce non solo l’acquisizione di un metodo di lavoro operativo, ma anche una postura professionale orientata alla collaborazione, alla responsabilità sociale e all’innovazione inclusiva.Sono ancora aperte le iscrizioni? Fino a quando e quale è la modalità per potersi iscrivere?Le iscrizioni apriranno nei prossimi mesi in base ai calendari ufficiali dei due Atenei. Il sito della laurea, https://ls-pcvai.unibg.it/it, è il punto di riferimento per tutte le informazioni aggiornate: dai requisiti di accesso alle modalità di iscrizione, dalla struttura del corso ai contatti utili. La modalità di erogazione è prevalentemente a distanza, con sessioni in presenza per i laboratori, il che rende il corso facilmente accessibile a studenti-lavoratori e professionisti su tutto il territorio nazionale. È possibile anche frequentare singoli insegnamenti e ottenere riconoscimenti formali delle competenze acquisite.