Petrolio, per gli analisti lo stretto di Hormuz non sarà toccato

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AGI - Il mercato petrolifero sembra ignorare la minaccia di Israele di rovesciare il regime iraniano. Le esportazioni di greggio dal Medio Oriente non risultano influenzate dall'escalation del conflitto. Gli operatori restano fiduciosi che lo Stretto di Hormuz sarà risparmiato dalle tensioni.Prezzi del petrolio in rialzoLe quotazioni del petrolio sono in netto rialzo: il Brent avanza dell’1,87% a 74,60 dollari al barile, mentre i future sul WTI guadagnano l’1,69% a 72,98 dollari. Secondo un’analisi del Financial Times, i dati di tracciamento delle navi non mostrano impatti significativi sul traffico marittimo nello Stretto di Hormuz.Importanza strategica dello Stretto di HormuzOgni giorno transitano nello Stretto di Hormuz circa 21 milioni di barili di petrolio provenienti da Iran, Iraq, Kuwait, Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, pari a circa un terzo delle forniture mondiali via mare.Analisi degli esperti: rischio blocco bassoHomayoun Falakshahi di Kpler ha dichiarato che non si sono registrati cali nel numero di petroliere in transito. Gli attacchi sono stati limitati a infrastrutture interne e non hanno colpito i terminali petroliferi principali come Kharg e Teheran. L’obiettivo di Israele sembra essere quello di ostacolare la logistica interna iraniana, senza destabilizzare i mercati globali.Teheran e la strategia di contenimentoNonostante le minacce storiche di Teheran di bloccare lo Stretto di Hormuz, gli operatori ritengono improbabile un’interruzione del traffico marittimo, anche grazie al miglioramento delle relazioni con l’Arabia Saudita. L’Iran ha colpito navi nello stretto negli anni ’80 e nel 2019, ma non è mai riuscito a bloccarlo completamente.Le valutazioni di JPMorgan e Rystad EnergySecondo JPMorgan, il rischio di chiusura dello stretto è molto basso, poiché non si è mai verificato nella storia. L’Ufficio per il commercio marittimo del Regno Unito ha rilevato solo una lieve diminuzione del traffico, senza segnali di blocco. Janiv Shah di Rystad Energy ha affermato che un blocco porterebbe i mercati in “territorio inesplorato”, ma è uno scenario improbabile.Possibili scenari futuriGli analisti ritengono che, in alternativa, l’Iran potrebbe colpire giacimenti petroliferi in Arabia Saudita e Iraq, come avvenuto nel 2019 con l’attacco al più grande impianto saudita. Tuttavia, secondo Falakshahi, tali azioni sarebbero considerate ultima risorsa. Nessuno degli attori coinvolti sembra intenzionato ad attaccare infrastrutture energetiche critiche.