Il decreto Sicurezza è legge tra risse sfiorate e sit-in al Senato. La «legge anti-Gandhi» contro le manifestazioni, i nuovi reati e case occupate: cosa prevede

Wait 5 sec.

L’aula del Senato ha confermato la fiducia al decreto sicurezza con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un’astensione. Approvato dalla Camera il 29 maggio scorso, il decreto è quindi diventato legge. La votazione finale è arrivata in un clima incandescente nell’aula di palazzo Madama, tra risse sfiorate e sit-in improvvisati dei senatori dell’opposizione, che si sono seduti per terra davanti ai banchi del governo urlando: «Vergogna, vergogna» e chiedendo la riunione di convocare la conferenza dei capigruppo. Il presidente del Senato Ignazio la Russa prima si è rifiutato di sospendere la seduta. Ma poi ha ceduto dopo una breve trattativa con un capogruppo dell’opposizione.Cosa prevede il Dl SicurezzaL’obiettivo del decreto è quello di rafforzare la sicurezza interna con l’introduzione di 11 nuovi reati e 11 aggravanti aggiuntive. Di fatto, il provvedimento riscrive diversi articoli del codice penale e di procedura penale, prevedendo nuovi reati che spaziano dalla resistenza passiva alla norma «anti Gandhi» (ribattezzata così dalle opposizioni), fino alla stretta sulla cannabis light, a un nuovo regime per le detenute madri e alle cosiddette norme anti «No-Tav» e anti «No Ponte». Anche sul fronte aggravanti si aggiungono fattispecie, come quella prevista per i reati commessi vicino alle stazioni ferroviarie o alle metropolitane o quelle relative alle truffe a danno degli anziani. Viene poi estesa la non punibilità dell’operato degli agenti dell’intelligence e si velocizzano gli sgomberi di immobili occupati. Il decreto, formato da 39 articoli, ha recepito gran parte del ddl in materia risalente al 2023: dopo l’approvazione della Camera, era rimasto fermo in Senato anche a seguito dei rilievi sollevati dal Quirinale per poi essere riproposto dopo una serie di aggiustamenti.La resistenza passiva e la stretta sui CprIl decreto introduce la punibilità della resistenza passiva nei confronti delle forze dell’ordine, con riferimento particolare a episodi nelle carceri e nei Centri di permanenza per i rimpatri (i cosiddetti Cpr). Questo tipo di reazione, finora considerata non violenta, diventa ora perseguibile penalmente. La norma ha provocato ovviamente reazioni allarmate da parte delle associazioni per i diritti umani, che denunciano una criminalizzazione della disperazione e della protesta non violenta.Il blocco stradale (la norma «anti Gandhi»)Diventa illecito penale, al posto dell’illecito amministrativo, il blocco stradale o ferroviario attuato mediante ostruzione fatta col proprio corpo. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite. Si potrà essere puniti con un mese di carcere e una multa fino a 300 euro. Ma se ciò avviene nel corso di una manifestazione, e sono più persone a bloccare la strada, allora la pena può arrivare fino a sei anni.La stretta sulle manifestazioniC’è anche un inasprimento delle pene per il delitto di danneggiamento in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico qualora il fatto sia commesso con violenza alla persona o minaccia. È prevista la pena della reclusione da 1 anno e 6 mesi a 5 anni e una multa fino a 15 mila euro. Si prevede l’arresto in flagranza differita quando il fatto è commesso in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico.La cannabis lightUno degli articoli più discussi riguarda poi lo stop alla coltivazione e la vendita delle infiorescenze, anche di cannabis a basso contenuto di Thc, per usi diversi da quelli industriali consentiti. Viene disposto, in particolare, il divieto di importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze della canapa (Cannabis sativa L.), anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, nonché di prodotti contenenti tali infiorescenze, compresi gli estratti, le resine e gli olii da esse derivati. Si prevede che, in tali ipotesi, si applichino le sanzioni previste per gli stupefacenti e le sostanze psicotrope nel Testo Unico sulle Sostanze Stupefacenti, parificando dunque la cannabis light a quella non light. Il divieto non ricomprende la produzione agricola di semi destinati agli usi consentiti dalla legge entro i limiti di contaminazione. Questa norma ha suscitato la dura e immediata reazione di imprenditori e consumatori, oltre che di numerosi esperti del settore.Gli immobili occupatiViene introdotto il reato di «occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui» (o delle relative pertinenze, come garage o cantine). Prevista anche una procedura d’urgenza per il rilascio dell’immobile e la conseguente reintegrazione nel possesso. Il reato è punito con la reclusione da 2 a 7 anni e si prevede una causa di non punibilità in favore dell’occupante che collabori all’accertamento dei fatti e ottemperi volontariamente all’ordine di rilascio dell’immobile.Le detenute madriÈ una delle norme più controverse e contestate e al centro anche dei rilievi del Colle. È stata modificata, allentando la stretta, rispetto al testo originario: si rende comunque facoltativo, e non più obbligatorio, il rinvio dell’esecuzione della pena per le condannate incinte o madri di figli di età inferiore a un anno e si dispone che scontino la pena, qualora non venga disposto il rinvio, presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri (Icam). Inoltre l’esecuzione della pena non è rinviabile se sussista il rischio, di eccezionale rilevanza, di commissione di ulteriori delitti. Il differimento della pena può essere revocato se la madre ha comportamenti che potrebbero arrecare un grave pregiudizio alla crescita del minore. Se la pena non viene differita, per le madri di figli di età compresa tra 1 e 3 anni la pena potrà essere eseguita presso un Icam solo se le esigenze di eccezionale rilevanza lo consentano.Il terrorismo e la preparazione di esplosiviPer quanto riguarda le misure contro il terrorismo, si introducono nuove fattispecie di reato in materia di detenzione di materiale contenente istruzioni per il compimento di atti di terrorismo, reato punito con il carcere da due a sei anni. La divulgazione di istruzioni sulla preparazione e l’uso di sostanze esplosive o tossiche ai fini del compimento di delitti contro la personalità dello Stato, è un reato punito con il carcere da sei mesi a quattro anni.Le norme anti «No-Tav» e anti «No Ponte»Questa misura è stata ribattezzata così perché viene introdotta un’ulteriore circostanza aggravante se la violenza o minaccia a un pubblico ufficiale è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di una infrastruttura strategica.I reati vicino a stazioni e metroTra le aggravanti introdotte c’è quella che scatta quando il reato è commesso all’interno o nelle immediate adiacenze delle stazioni ferroviarie o delle metropolitane o ancora all’interno dei convogli adibiti al trasporto passeggeri. Tale circostanza si applica ai delitti non colposi contro la vita e l’incolumità pubblica e individuale, contro la libertà personale e contro il patrimonio o che comunque offendono il patrimonio.L’operato degli agenti dell’intelligenceIl dl interviene anche sul fronte della sicurezza nazionale, prevedendo l’impunità per gli agenti dell’intelligence coinvolti in reati associativi con finalità di terrorismo, a condizione che tali atti siano autorizzati dalla Presidenza del Consiglio. Questo punto è tra quelli che ha scatenato accese polemiche in Parlamento, perché apre a possibili zone d’ombra nell’operato dei servizi segreti, sottraendo moltissime azioni al controllo giudiziario.Le truffe agli anzianiIn risposta alla crescente allerta sociale, il decreto prevede poi sanzioni più severe anche per le truffe agli anziani. La nuova aggravante comporta la detenzione da 2 a 6 anni e multe fino a 3mila euro. Una misura che trova un consenso più ampio anche tra alcune forze dell’opposizione, pur inserita in un contesto normativo ritenuto completamente squilibrato.Le sim telefonicheAltra norma controversa e oggetto dei rilievi del Colle, modificata rispetto al testo originario: per acquistare una sim telefonica, un migrante dovrà presentare un documento d’identità, non più il permesso di soggiorno come prevedeva il ddl, e si introduce la sanzione amministrativa della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni per i casi nei quali i gestori non osservino gli obblighi di identificazione dei clienti.Le controversieL’approvazione del decreto sicurezza ha immediatamente acceso un fronte di contestazione variegato, che si estende ben oltre l’ambito politico-istituzionale. Le opposizioni e una gran fetta della società civile lo ritengono solo un pericoloso passo indietro per i diritti civili e la democrazia. Da un lato, il governo rivendica l’efficacia delle misure adottate, sottolineando risultati immediati come gli sgomberi degli immobili occupati abusivamente; dall’altro, si moltiplicano le voci che mettono in guardia contro un possibile restringimento degli spazi democratici, con il timore che il provvedimento rappresenti un precedente pericoloso in termini di gestione del dissenso e partecipazione pubblica. Oltre 250 giuristi hanno firmato un appello per segnalare presunti profili di incostituzionalità all’interno del testo, con particolare riferimento alle norme che colpiscono la libertà di manifestazione, il diritto al dissenso e l’equilibrio tra poteri dello Stato. La tensione, dunque, è destinata a salire: oltre a quelle che si sono già tenute e che sono sfociate in tensioni con la polizia, sono previste altre manifestazioni. La prossima per questo sabato, 31 maggio, a Roma.L'articolo Il decreto Sicurezza è legge tra risse sfiorate e sit-in al Senato. La «legge anti-Gandhi» contro le manifestazioni, i nuovi reati e case occupate: cosa prevede proviene da Open.