La Rai multata per colpa di Chiara Ferragni, confermata la pubblicità occulta a Sanremo: quanto costa la gag con Amadeus

Wait 5 sec.

Il Consiglio di Stato ha confermato la multa di 123.498 euro inflitta dall’Agcom alla Rai per pubblicità occulta a Instagram durante il Festival di Sanremo 2023. Secondo i giudici di Palazzo Spada, per il ruolo della Rai e della risonanza mediatica che il Festival riveste «l’emittente non poteva ragionevolmente trascurare che il continuo riferimento ad un determinato social network si sarebbe risolto nella promozione dello stesso (come di fatto accaduto); ciò implicava la necessità di conformare i messaggi – oggettivamente promozionali – alla disciplina di settore, atta a rendere edotto lo spettatore del contenuto promozionale». La sentenza, pubblicata nei giorni scorsi, arriva dopo la denuncia del Codacons che aveva portato all’apertura del procedimento contro l’azienda di Stato.Il percorso giudiziario: due sanzioni, una confermataInizialmente erano state inflitte due sanzioni: una di 175.143 euro e l’altra di 123.498 euro. Il Tar del Lazio aveva successivamente cancellato la prima sanzione, confermando il resto del provvedimento dell’Agcom. La Rai aveva quindi presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato, che ora ha dato ragione all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.Il caso del profilo Instagram di AmadeusAl centro della controversia le citazioni e le apparizioni visive del profilo Instagram di Amadeus, conduttore del Festival. I giudici hanno ritenuto che queste circostanze integrano la fattispecie di «comunicazione commerciale audiovisiva occulta». Secondo la sentenza, «sebbene non vi sia la prova di un rapporto di committenza tra il beneficiario della comunicazione commerciale e la Rai… devono condividersi le valutazioni del Tar per cui… un effetto pubblicitario per il social in questione si sia comunque prodotto e, a monte, tale evenienza non poteva essere ignorata da un organismo come la Rai, dotato di specifiche competenze professionali nel settore audiovisivo e, anche in qualità di operatore nel servizio pubblico audiovisivo, tenuta ad una particolare diligenza nello svolgimento della propria missione».L’effetto Ferragni e la strategia socialParticolarmente significativo il richiamo dei giudici alla strategia comunicativa adottata dalla Rai. Il Consiglio di Stato ha sottolineato come non sia dubitabile che «l’implementazione del bacino degli spettatori, volontariamente perseguito attraverso l’esplicito e reiterato riferimento ad uno specifico social network, abbia assicurato notevoli ritorni sia in favore dell’azienda pubblica, sia, ancora, della concessionaria Rai Pubblicità, sia, infine, dello stesso social Instagram».A conferma di questa strategia orchestrata, i giudici hanno evidenziato che essa «è stata assicurata dal preventivo reclutamento di testimonial provenienti dal mondo delle piattaforme social: il riferimento è alla presenza, in qualità di conduttrice da affiancare al presentatore Amadeus, dell’influencer Chiara Ferragni (la quale vantava su Instagram circa 29 milioni di followers)».Sanzione proporzionata secondo i giudiciNelle conclusioni, i giudici hanno stabilito che «la determinazione della sanzione irrogata appare coerente e proporzionata alla violazione ed alle condizioni dell’agente», confermando così la validità della multa nei confronti della Rai e chiudendo definitivamente il caso.L'articolo La Rai multata per colpa di Chiara Ferragni, confermata la pubblicità occulta a Sanremo: quanto costa la gag con Amadeus proviene da Open.