Pornhub, il sito porno più visitato al mondo, sta per scomparire dai browser francesi. Una decisione inaspettata, presa direttamente dall'azienda che lo gestisce, il gruppo canadese Aylo, in aperta polemica con il governo francese.Al centro della vicenda c'è una legge che impone nuovi sistemi di verifica dell'età per accedere ai contenuti per adulti. Una misura pensata per proteggere i minori, ma che secondo Aylo mette a rischio la privacy e potrebbe danneggiare il proprio modello di business.Perché Pornhub chiude in FranciaEntro oggi (4 giugno), Pornhub, insieme a YouPorn e RedTube, non sarà più accessibile dalla Francia, anticipando di due giorni l'entrata in vigore della legge francese. Non si tratta di un blocco imposto dallo Stato, ma di una scelta strategica del gruppo Aylo, che preferisce spegnere i siti piuttosto che adeguarsi a una legge considerata troppo invasiva.La normativa francese impone che l'età dell'utente venga verificata in modo rigoroso, attraverso sistemi come il riconoscimento con documento o carta di credito, ma con garanzie tecniche per l'anonimato. Ad applicare queste regole è l'ARCOM, l'ente che può chiedere a un giudice di oscurare i siti non conformi.Aylo ha dichiarato che questi meccanismi espongono a rischi di furto dei dati personali e che l'onere della verifica dovrebbe ricadere sui sistemi operativi e non sui siti stessi. Ma soprattutto, teme che tali barriere scoraggino una parte del pubblico, riducendo il traffico e quindi i ricavi. Per questo ha deciso di interrompere i servizi preventivamente, sostituendo la homepage con un messaggio di protesta accompagnato da un'immagine del celebre quadro "La Libertà che guida il popolo" (facendo sicuramente leva sulle emozioni dei francesi).Un caso che riguarda anche l'ItaliaLa chiusura di Pornhub in Francia non è un episodio isolato, ma fa parte di una tendenza sempre più diffusa in Europa. Negli ultimi anni, diversi governi stanno cercando di regolare l'accesso ai contenuti per adulti, soprattutto per proteggere i minori da un'esposizione precoce alla pornografia.Anche la Commissione Europea ha aperto un'indagine formale su vari siti, incluso Pornhub, per verificare se i loro sistemi siano conformi alle leggi sulla tutela dei minori nel digitale. Se venissero riscontrate violazioni, le piattaforme potrebbero incorrere in sanzioni pesanti, fino al 6% del fatturato globale.Nel frattempo, anche l'Italia ha iniziato a muoversi: ad aprile, l'AGCOM ha approvato un regolamento simile a quello francese, che impone la verifica dell'età tramite soggetti terzi, con doppio anonimato. Le aziende coinvolte hanno sei mesi di tempo per conformarsi, ma resta da vedere se accetteranno di buon grado o se si andrà verso uno scontro simile. A ottobre potremmo ritrovarci anche in Italia senza la possibilità di accedere a Pornhub? Non è impossibile, anche se il sistema richiesto per la verifica dell'età è diversa e non possiamo sapere se questa potrebbe essere più apprezzata da Aylo.Per Aylo e altre piattaforme, queste regole rappresentano un freno al traffico e un rischio per la privacy. Ma per i governi, la questione è chiara: lasciare l'accesso ai minori è inaccettabile, anche a costo di sacrificare parte del traffico internet. Vedremo cosa succedere nei prossimi mesi, prima in Francia e poi in tutta Europa.L'articolo Pornhub chiude in Francia (per protesta): e in Italia? sembra essere il primo su Smartworld.