A Sinner chiedono ancora del doping, la domanda che lo irrita sul «trattamento speciale» al processo. La risposta piccata sui soldi e gli avvocati

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Nonostante un inizio burrascoso della sua avventura a Wimbledon, con l’allontamento del preparatore atletico Marco Panichi e del fisioterapista Ulises Badio, Jannik Sinner sembra aver trovato il giusto ritmo sull’erba del torneo londinese. Nella conferenza stampa post match, dopo aver battuto in tre set l’australiano Vukic, il campione altoatesino è però dovuto tornare nuovamente a parlare del caso Clostebol che lo ha costretto fuori dai campi per tre mesi.«Mi trovo in una posizione in cui posso permettermi un buon avvocato»Sebbene la questione sia stata già archiviata e chiarita in tutte le sedi con Itia e Wada, alcune domande dei giornalisti sono ritornate sul tema dei possibili favoritismi di cui avrebbe goduto Sinner grazie al suo esoso team legale. Con la consueta calma, Sinner ha scelto ancora una volta la strada della trasparenza: «Mi trovo in una posizione in cui posso permettermi un buon avvocato, perché fortunatamente ho anche i soldi che magari altri non hanno» L’altoatesino ha poi ribadito con chiarezza che non ci sono mai state disparità di trattamento nel procedimento: «Il processo che ho affrontato è stato lo stesso per tutti. Non ho ricevuto alcun trattamento speciale. Forse ho avuto una difesa migliore perché avevo persone competenti intorno a me, ma questo è frutto del mio lavoro e dei miei guadagni. L’Itia ha agito con la stessa tempistica e modalità previste per chiunque altro».Sinner: «Se posso aiutare lo faccio»Rimanendo sul tema doping, Sinner ha anche risposto alla sollecitazione di un giornalista che si è presentato come ex giocatore coinvolto in un caso di positività al doping. In particolare, il giornalista ha chiesto se ci dovrebbero essere dei modi per aiutare i giocatori di più basso livello nella classifica ad accedere agli stessi livelli di tutela: «Sai, se posso aiutare lo faccio. Se questa situazione mi fosse capitata quando avevo 18 anni, non avrei avuto i soldi e forse mi sarei trovato nella stessa situazione (dei giocatori con meno risorse, ndr). È la stessa cosa con i migliori giocatori, anche loro hanno tutta una squadra a disposizione. Io ho due allenatori, qui non ho il fisioterapista e il preparatore atletico, ma puoi costruirti tutto». L'articolo A Sinner chiedono ancora del doping, la domanda che lo irrita sul «trattamento speciale» al processo. La risposta piccata sui soldi e gli avvocati proviene da Open.