Ufficiale lavoro, “Consentito violare la privacy dei dipendenti”: passata la ‘legge’ | Cambia tutto

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Riforma nel mondo del lavoro italiano: da adesso diventa legale la violazione della privacy dei colleghi dipendenti Un vero terremoto nel mondo del lavoro. La privacy è tematica che spesso portiamo in auge per far sì che venga rispettata in tutti gli ambienti di lavoro.Tra le problematiche più discusse del contesto nazionale, ad esempio, le domande ambigue che vengono fatte durante i colloqui: dallo stato civile, fino poi alle prospettive future in termini di famiglia.La privacy è importante perché il lavoro è solo una parte della nostra vita, e non deve essere dato per scontato che il capo debba conoscere tutti i dettagli di ciò che facciamo nel resto della giornata. Su questo punto si stanno battendo soprattutto le donne, che sono le più arginate dal contesto lavorativo nel caso in cui avessero come obiettivo anche la nascita di un figlio.Non sono solo questi i problemi legati alla privacy, gli abusi denunciati sono tanti, ma negli ultimi anni le persone sono sempre più propense a disegnare una linea netta tra lavoro e tempo libero, per sottolineare l’importanza del work-life balance. Il dibattito su privacy, trasparenza e giustizia salariale è ancora acceso, ma in questi giorni si è fatto un passo indietro in termini di privacy.Dal 2026 via libera alla trasparenza sul lavoroLa notizia è ormai ufficiale: dal 2026 entrerà in vigore una direttiva europea che obbliga le aziende a garantire la piena trasparenza salariale. Questo significa che ogni dipendente potrà conoscere quanto guadagnano i propri colleghi, anche appartenenti ad uffici o ruoli diversi. Non sarà più possibile nascondere differenze ingiustificate tra stipendi maschili e femminili, o tra assunti a parità di incarico. Uno smacco alla privacy? Probabilmente sì, ma anche una grande rivoluzione per ridurre il gender gap. Addio gender gap in Italia (pexels)- www.circuitolavoro.itRidurre il gender gap a scapito della privacyIl gender gap è la differenza salariale che rimane tra uomo e donna anche quando la mansione svolta è la stessa. In Europa, ma soprattutto in Italia, il gender gap è ancora molto alto, ciò significa che le donne sono molto svantaggiate rispetto agli uomini. La divergenza maggiore si presenta nelle generazioni che hanno fatto studi universitari: molte più donne frequentano l’università con voti molto alti, ma poi una volta entrate nel mondo del lavoro ricevono stipendi più bassi rispetto agli uomini degli stessi corsi di studio.Adesso l’Unione Europea è convinta che la trasparenza possa essere l’unico e solo strumento concreto per denunciare e correggere il gender gap. È per questo che, dal periodo dell’entrata in vigore della norma, ovvero l’anno prossimo, le aziende saranno obbligate a fornire report dettagliati sui salari e sarà richiesta anche una giustificazione formale per eventuali differenze di retribuzione in caso di uguaglianza di mansione.I datori di lavoro, inoltre, non potranno più chiedere ai candidati lo stipendio percepito nel precedente impiego: anche questa novità è importante per evitare che le disparità vengano perpetuate nel tempo. Se una persona prendeva di meno, aveva anche più probabilità a continuare a prendere di meno. Ogni annuncio di lavoro dovrà indicare una fascia retributiva chiara, accessibile e proporzionata all’esperienza richiesta.The post Ufficiale lavoro, “Consentito violare la privacy dei dipendenti”: passata la ‘legge’ | Cambia tutto appeared first on Circuito Lavoro.