Otto medici sono indagati a Trapani per il caso dei referti istologici mai consegnati ai pazienti - Il Post(ANSA/JESSICA PASQUALON)Otto medici che lavorano nei reparti di anatomia patologica negli ospedali di Trapani e Castelvetrano, in Sicilia, sono indagati per il caso delle migliaia di referti istologici mai consegnati a oltre 3mila pazienti. Le accuse della procura di Trapani sono di omicidio colposo e lesioni personali. I pubblici ministeri hanno chiesto inoltre di poter svolgere un incidente probatorio (cioè l’acquisizione in anticipo di una prova che potrebbe essere utilizzata nel corso di un processo) su dieci pazienti, per stabilire se i ritardi causati dai medici abbiano contribuito ad aggravare le loro condizioni.Il caso ha a che fare con 3.313 referti istologici mai consegnati ai pazienti per esami svolti nel 2024 e nel 2025. A Trapani il problema era noto da tempo, ma ha assunto una rilevanza mediatica e nazionale dopo due interrogazioni parlamentari presentate dal vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, di Forza Italia, a partire dalla storia di Maria Cristina Gallo, una donna di 56 anni che aveva atteso per otto mesi il referto istologico con cui poi aveva scoperto che aveva un tumore già al quarto stadio, la fase terminale.Secondo l’azienda sanitaria provinciale (ASP) di Trapani i ritardi sarebbero stati dovuti a una carenza di medici specialisti in anatomia patologica. Secondo dati della Regione relativi ai referti mai consegnati, 206 contenevano rilevazioni di tumori: è un dato da prendere con cautela perché non è stato stabilito se esista un nesso causale tra la rilevazione del tumore, il ritardo nella consegna del referto e le conseguenze dello stesso tumore sulla salute dei singoli pazienti. Il caso però ha provocato proteste, contestazioni e fatto emergere molti altri problemi nella sanità locale. Sulla vicenda era stata avviata un’indagine interna all’ASP e a maggio il direttore Ferdinando Croce si era dimesso.Tag: sanità-sicilia-trapaniConsigliati