AGI - È scontro aperto tra l'amministrazione Trump e la Defense Intelligence Agency, il braccio operativo del Pentagono, secondo cui gli attacchi compiuti sabato da Washington contro gli impianti nucleari iraniani hanno lasciato praticamente intatte le centrifughe con un impatto limitato esclusivamente alle strutture fuori terra. Dopo la notizia della prima valutazione dell'intelligence statunitense diffusa dalla Cnn, è arrivata immediatamente la risposta da parte del segretario alla Difesa statunitense, Pete Hegseth, il quale con toni decisamente duri ha in primis riaffermato che "i bombardamenti hanno distrutto la capacità dell'Iran di produrre armi nucleari" e poi puntato il dito contro "chiunque continui ad affermare il contrario". "Chi dice che i bombardamenti non sono stati devastanti sta semplicemente cercando di indebolire il Presidente Trump e il successo della missione", ha accusato Hegseth. Poche ore dopo è intervenuto anche l'inviato speciale di Trump in Medio Oriente, Steve Witkoff, che in un'intervista a Fox News ha definito "tradimento" la valutazione dell'intelligence trapelata sull'attacco degli Stati Uniti all'Iran."È oltraggioso, è un tradimento e deve essere indagato" ha scandito Witkoff, sottolineando di aver letto tutti i rapporti di valutazione dei danni. "Non c'è "alcun dubbio" che tutti e tre i siti nucleari colpiti dagli Stati Uniti siano stati "cancellati". Dopo le parole di Witkoff, Trump ha pubblicato una clip dell'intervista alla Fox sul suo social Truth, citando le parole dell'inviato da lui nominato: "Abbiamo messo 12 bombe bunker buster su Fordow. Non c'è dubbio che abbia fatto breccia nel baldacchino e non c'è dubbio che sia stato OBLITERATO. Quindi, le notizie là fuori che in qualche modo suggeriscono che non abbiamo raggiunto l'obiettivo sono completamente assurde!", ha scritto Trump riprendendo la frase di Witkoff. Nel frattempo anche la Bbc, riportando le testimonianze di fonti che hanno familiarità con la valutazione dell'intelligence, confermano che le centrifughe iraniane sono in gran parte "intatte" e l'impatto è stato limitato alle strutture fuori terra. Sempre secondo quanto appreso dall'emittente britannica, gran parte degli impianti, che si trovano in profondità nel sottosuolo, non sono stati distrutti e che l'attacco ha riportato l'Iran indietro solo di "pochi mesi, al massimo". A queste valutazioni, si aggiungono le dichiarazioni di altre fonti che alla Cbs hanno spiegato che parte delle scorte di uranio arricchito dell'Iran sono state spostate prima degli attacchi. Un botta e risposta continuo, che ha coinvolto anche la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. Leavitt ha confermato l'autenticità della valutazione, ma ha sottolineato che è "completamente sbagliata", e sebbene sia stata classificata come 'top secret', è comunque trapelata". Fuga di notizie che rappresenta "un chiaro tentativo di sminuire il presidente Trump e screditare i coraggiosi piloti di caccia che hanno condotto una missione perfettamente eseguita per cancellare il programma nucleare iraniano", ha proseguito Leavitt su X."Tutti sanno cosa succede quando si sganciano quattordici bombe da 30.000 libbre perfettamente sui loro obiettivi: l'annientamento totale", ha aggiunto.Sabato, Trump aveva definito gli attacchi un "successo militare spettacolare" affermando che i raid statunitensi avevano "cancellato" i siti nucleari, mentre il segretario alla Difesa Pete Hegseth gli aveva fatto subito eco, sostenendo che le incursioni avevano "devastato il programma nucleare iraniano". Il generale Dan Caine, l'alto ufficiale militare degli Stati Uniti, ha invece nei giorni usato un tono piu' cauto, spiegando che gli attacchi hanno causato "danni estremamente gravi" alle strutture iraniane.Da Teheran, invece, il capo dell'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran, Mohammad Eslami, ha subito affermato che "i piani per il riavvio degli impianti sono stati preparati in anticipo e la strategia iraniana è quella di garantire che la produzione e i servizi non vengano interrotti". Mentre un consigliere del leader supremo dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato che il suo paese ha ancora scorte di uranio arricchito e che "il gioco non è finito". Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone