Come si fa a spostare un rinoceronte?

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La nuova frontiera della conservazione del rinoceronte è quella, crudele ma tristemente efficace, di tagliargli il corno, così da rendere l'animale meno appetibile ai bracconieri. L'operazione, però, è delicata e complessa, e non sempre si può effettuare "in loco": ma come si fa a trasportare una bestia di due tonnellate senza farle male (e contro la sua volontà)?La questione è stata di recente sviscerata da France Press, che ha seguito un intervento di "trasloco di rinoceronte" per scoprire come funziona.. Perché dovremmo spostare i rinoceronti? Va detto subito che il racconto dell'agenzia francese non ha nulla a che fare con il tagliare il corno a un rinoceronte. Ci sono molti altri motivi per cui può essere necessario spostarne uno: per esempio, traslocarlo da un posto all'altro, magari per metterlo in un'area protetta. È quello che stava facendo il team del Kenya Wildlife Service seguito da France Press, che stava tentando di spostare una femmina dal Nakuru National Park a un altro parco nazionale. . Missione fallita. Un'operazione, quella del trasloco, che non è andata a buon fine: i rinoceronti, infatti, sono talmente grossi e hanno una pelle talmente dura che non è facile narcotizzarli. Quando ci si riesce, poi, il tempo a disposizione è limitato: per quanto tranquillante gli si inietti, un rinoceronte ci mette relativamente poco a riprendersi. Senza contare che i tranquillanti sono pericolosi per questi animali: ne rallentano il respiro e il battito cardiaco e ne alzano la temperatura corporea, tutte condizioni alle quali bisogna rimediare in tempi brevi.. Come si trasloca un rinoceronte. Immaginiamo però che la prima fase del trasloco vada bene: una volta narcotizzato un rinoceronte (operazione che viene compiuta da un elicottero, per prudenza), bastano tra i cinque e i sette minuti perché l'animale cominci a sentirsi intontito. Dopodiché, quando si sdraia addormentato, nel giro di un paio di minuti un team specializzato entra in azione, bagnando il rinoceronte per raffreddarlo e controllando che le vie respiratorie non siano ostruite. A quel punto, il rinoceronte viene legato con cavi che si attaccano anche alla gabbia che si userà per trasportarlo. Una volta messo al sicuro, gli viene somministrato l'antidoto al tranquillante: l'animale si sveglia e viene messo nella gabbia, che viene spostata sul retro di un camion usando una gru. . a fin di bene. Un'operazione lunga e complessa e non priva di rischi: per esempio, la femmina di cui parlavamo all'inizio è riuscita a scappare perché, non appena ha sentito la "puntura" del proiettile narcotizzante, è fuggita in mezzo alla boscaglia, troppo fitta per permettere all'elicottero di seguirla. Eppure è un'operazione necessaria per la conservazione di questi animali: se solo potessimo spiegarglielo….