ONU, 80 anni tra onori e crisi: “Mai così necessaria, mai così fragile”

Wait 5 sec.

AGI - Il 26 giugno l'Onu celebrerà il suo 80mo anniversario, ma in un mondo polarizzato e devastato da guerre e disastri umanitari, c'è poco da festeggiare. L'Onu, screditata e colpita da una crisi di bilancio senza precedenti, sta tentando di convincere la gente che è "più necessaria che mai" nel mezzo di questo caos globale.Giovedì i 193 Stati membri celebreranno a San Francisco l'80mo anniversario della firma della Carta delle Nazioni Unite, avvenuta il 26 giugno 1945. Questo documento fondativo, dopo la sua ratifica, avrebbe dato vita all'Organizzazione il 24 ottobre dello stesso anno. Questo anniversario arriva mentre l'Onu sta attraversando una crisi multiforme che solleva interrogativi sul suo futuro."Dalla fine della Guerra Fredda, l'organizzazione ha dovuto affrontare prove difficili, dal genocidio in Ruanda alla guerra in Iraq. A ogni grande crisi, i commentatori prevedono la fine dell'Onu, ma finora è sempre sopravvissuta", ha osservato Richard Gowan, analista di International Crisis Group (Icg). Tuttavia, "questo è un momento particolarmente difficile", sottolinea l'esperto, citando molti paesi "frustrati" dall'inazione del Consiglio di Sicurezza, paralizzato su conflitti importanti come Gaza e Ucraina dal potere di veto dei suoi membri permanenti."Il sistema delle Nazioni Unite in generale sta attraversando una crisi di credibilità e non è certo che i membri dell'organizzazione abbiano le risorse o l'energia politica per salvarlo", dichiara il membro di Icg. Per Romuald Sciora, dell'Istituto Francese per le Relazioni Internazionali e Strategiche (Iris), questa crisi di credibilità non può che portare alla cancellazione di un'organizzazione già ridotta a un "nano" politico. "Non sono sicuro che l'Onu scomparirà, nemmeno entro il suo centenario", valuta. Ma "vedo una lenta scomparsa e l'Onu diventare una sorta di ectoplasma, come quelle vecchie organizzazioni di cui dimentichiamo i nomi" prospetta Sciora. Ma per gli esperti, anche se l'imperfetta l'Onu necessita di riforme, e non è necessariamente l'unica responsabile: è un facile capro espiatorio per l'incapacità dei suoi Stati membri di raggiungere un accordo, in un contesto di rifiuto del multilateralismo. Sarebbe "peggio" senza l'ONU: Gissou Nia, del think tank Atlantic Council, deplora un mondo in cui "la legge del più forte sta prendendo piede, allontanandoci sempre di più dagli ideali" che hanno portato alla creazione delle Nazioni Unite alla fine della Seconda Guerra Mondiale. L'avvocato, che ritiene che un numero sufficiente di persone si impegni in questi valori per "mantenere in vita l'Onu", si preoccupa tuttavia delle conseguenze delle incessanti critiche, in particolare da parte di Israele. "I continui ammonimenti di poche voci molto forti che accusano l'Onu di essere antisemita, di essere uno spreco di fondi o di sostenere i dittatori, hanno un impatto", ha dichiarato.In un mondo devastato dal maggior numero di conflitti dal 1945, accompagnato da gravi crisi umanitarie, "le Nazioni Unite non sono mai state cosi' necessarie", ha affermato il Segretario Generale, Antonio Guterres. "I nostri valori non sono mai stati cosi' rilevanti e le necessità non sono mai state cosi' grandi", ha recentemente insistito. Eppure le risorse stanno diminuendo a causa dei tagli finanziari dei donatori, in particolare degli Stati Uniti di Donald Trump, che hanno drasticamente ridotto i loro programmi di aiuti esteri. In questo contesto, per rendere l'organizzazione più efficace, Guterres ha lanciato l'iniziativa UN80, che comporterà cambiamenti "dolorosi", tra cui la soppressione di migliaia di posizioni."Certo, (l'Onu) soffre di vari problemi burocratici" e merita "supervisione e critiche", osserva Richard Gowan. Ma "ci siamo un po' troppo abituati ad averla a nostra completa disposizione, e tendiamo a passare troppo tempo a lamentarci dei suoi difetti e non abbastanza a riconoscerne i successi".Rimane uno spazio dove i peggiori nemici possono sedersi allo stesso tavolo e dove anche lo Stato più piccolo puo' far sentire la sua voce. E poi c'è il lavoro sul campo, dal Programma Alimentare Mondiale (Pam/Wfp), che ha fornito aiuti alimentari a oltre 100 milioni di persone in 120 paesi lo scorso anno, alle migliaia di forze di peacekeeping impegnate a proteggere i civili nelle zone di conflitto. "L'Onu è stata uno strumento magnifico", sottolinea Romuald Sciora. Di conseguenza, "ovviamente, sarebbe peggio se scomparisse da un giorno all'altro", concludono analisti ed esperti di geopolitica.