AGI - Nel 2023, le segnalazioni complessive di eventi avversi da vaccini in Italia sono state 4.330, di cui 1.224 relative ai vaccini anti-COVID-19. Un calo drastico: -86% rispetto all’anno precedente e -94% per i soli vaccini anti-COVID-19 (nel 2022 erano 21.175). Lo rileva il Rapporto vaccini 2023 dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa).Calo delle dosi e fine della farmacovigilanza attivaIl motivo di questo crollo? Innanzitutto, spiega il rapporto, il calo del numero di dosi somministrate: da oltre 52 milioni del 2022 a poco più di 25 milioni nel 2023. Ma anche la fine dei grandi progetti di farmacovigilanza attiva e l’attenuazione dell’interesse mediatico, che storicamente spinge verso l’alto le segnalazioni spontanee per tutti i vaccini.Eppure, la rete non ha mai smesso di raccogliere, verificare e segnalare. Lo dimostra il fatto che, nonostante il calo delle vaccinazioni, siano stati comunque identificati e analizzati 15 segnali specifici e nessuno sia stato sottovalutato.Eventi gravi: cosa dicono i numeriNel 2023, le segnalazioni con almeno un evento grave associato a vaccini anti-COVID-19 sono state 572, pari al 46,7% delle segnalazioni totali su questi vaccini. Ma attenzione, fa notare l’Aifa: questo non significa che il vaccino abbia causato l’evento. Significa solo che, in quei casi, l’evento segnalato aveva un impatto clinico rilevante (ospedalizzazione, rischio di vita, disabilità temporanea o permanente).In realtà, solo 182 segnalazioni su 1.224 riguardavano eventi avversi insorti nel 2023. Le altre (oltre 1.000) erano retroattive, cioè riferite ad anni precedenti. E proprio tra queste si concentrano gli eventi più gravi: una logica comprensibile, poiché le reazioni più leggere vengono spesso trascurate o dimenticate, mentre quelle importanti tendono a essere segnalate anche a distanza di mesi.Relativamente all’esito, nel 49% degli eventi avversi c’è stata una risoluzione completa o un miglioramento. Per il 31,4% l’esito era non risolto, per il 7,8% risolto con postumi