Il fedelissimo di Trump: «Netanyahu è un venditore, in Iran deve finire quello che ha iniziato senza l’aiuto Usa»

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Netanyahu con l’Iran «sta forzando». Perché «hanno iniziato sapendo di dover dipendere dagli Usa per il colpo finale» E questo «è scandaloso». Mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump «sta cercando un accordo». Steve Bannon, ex stratega elettorale di TheDonald, parla al Corriere della Sera della guerra tra Teheran e Tel Aviv dopo aver incontrato il presidente a pranzo e averci parlato per tre ore prima di andare in onda con la sua War Room. Il presidente gli ha detto che si è preso un paio di settimane «per valutare le alternative e vedere se c’è la possibilità di un accordo che gli ayatollah rispettino».Usa, Iran e IsraeleNel colloquo con Viviana Mazza Bannon dice che Trump sta valutando l’opzione militare, sì, ma «non si farà coinvolgere in un cambio di regime. Ha già detto che non ci sarà un assassinio o l’eliminazione dell’ayatollah. E il punto è che Netanyahu sta cercando di forzare la situazione». E aggiunge di non capire l’urgenza dell’attacco: «Quello che Netanyahu ha fatto è trasmettere un falso senso di urgenza, è il vecchio trucco del venditore che cerca di venderti qualcosa in più: vuole vendere un cambio di regime, cosa che il presidente ha rifiutato. Quello che continuo a dire, il mio mantra, è: gli israeliani finiscano ciò che hanno iniziato. È scandaloso che abbiano iniziato dipendendo dagli americani per il colpo di grazia finale. Non ne hanno mai parlato con l’amministrazione, non hanno mai informato il presidente Trump che era subordinato a questo».America First non è Israel FirstBannon dice che Israele sta perdendo la guerra: «In base al numero di colpi che stanno subendo e al fatto che stanno finendo i missili: devono mantenere il focus, se il loro obiettivo finale è Fordow, dovrebbero bombardarlo costantemente o fare qualunque cosa sia necessaria». E spiega di essere un grande sostenitore di Tel Aviv, ma «America First non è Israel First. America First è America First. Trump sta facendo ciò che deve in quanto comandante in capo, in modo coraggioso e intelligente». L’ingresso in guerra degli Usa, ammette il consigliere, potrebbe essere un’opzione, ma «il presidente Trump è un dealmaker, uno che fa accordi, punta sempre sull’opzionalità. L’attuale situazione gli dà la possibilità di considerare alternative diverse. Se l’obiettivo degli israeliani è eliminare Fordow, non sta dicendo loro di fermarsi, sta dicendo l’esatto opposto.L’inizio e la fineInfine, spiega Bannon, il focus di Trump dovrebbe essere il suo riavvicinamento alla Russia. Non la gestione dei mullah persiani: «Non si farà distrarre, non si farà tirar dentro ad un evento secondario. È ovvio che hanno cercato di fargli fretta per spingerlo a una decisione militare perché non erano in grado di finire ciò che hanno iniziato, che dipende dal trascinare gli americani in guerra. Il popolo americano non è stato preparato a questo. È successo all’improvviso e ripeto: perché giovedì? Netanyahu ha ammesso su Fox News che (gli iraniani, ndr ) non avranno una Bomba per almeno 12 o 13 mesi. Hanno fatto un attacco a sorpresa come a Pearl Harbor: perché?».L'articolo Il fedelissimo di Trump: «Netanyahu è un venditore, in Iran deve finire quello che ha iniziato senza l’aiuto Usa» proviene da Open.