L’Idf apre il fuoco sulle persone in attesa di aiuti a Gaza: quasi 50 morti in 24 ore. L’Onu: “Fame usata come arma”

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Quasi 50 persone nelle ultime 24 ore sono state uccise a Gaza mentre erano in attesa di ricevere aiuti nel Sud della Striscia. Ad aprire il fuoco, secondo quanto riferisce la Protezione civile di Gaza, sono state le forze armate israeliane. Le persone sono state falcidiate in due diversi episodi. “Le forze israeliane hanno preso di mira raduni di civili vicino alle aree di Al-Alam e Al-Shakoush con proiettili e colpi di tank – spiega la Protezione civile della Striscia – mentre cercavano di raggiungere un centro di assistenza nel nord-ovest di Rafah, a circa due chilometri da un punto di distribuzione di aiuti sostenuto dagli Usa“.Come noto, è diventata una tragica “ricorrenza” il fatto che l’Idf apra il fuoco su cittadini palestinesi che si dirigono verso i centri di distribuzione alimentare sostenuti da Israele e Stati Uniti e gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation. L’Onu è tornata a denunciare la “carneficina” dei civili palestinesi che continuano ad essere ammazzati nel tentativo di accedere al cibo: più di 400 persone sono state uccise mentre mentre cercavano di raggiungere i punti di distribuzione “deliberatamente allestiti in zone militarizzate“. L’alto funzionario delle Nazioni Unite Jonathan Whittall – capo dell’ufficio umanitario dell’Onu per i territori palestinesi occupati – ha riferito di un ospedale Nasser “stracolmo di feriti”. Non si tratta di una tragica catena di circostanze, secondo Whittall, ma di un sistema di terrore: “Queste sono le condizioni create per uccidere“. “Quello a cui stiamo assistendo è una carneficina. È la fame usata come arma, è la condanna a morte per coloro che stanno solo cercando di sopravvivere”, ha concluso Whittall.Secondo il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas, nelle ultime 24 ore a Gaza sono stati uccisi 79 palestinesi e altri 289 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani nella Striscia. Nel comunicato pubblicato su Telegram sottolinea che dal 7 ottobre 2023 sono morti 56.077 gazawi e 131.848 sono rimasti feriti. Nella giornata di domenica è anche stato ucciso il quinto operatore del Comitato Internazionale della Croce Rossa dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas: “Mahmoud Barakeh, che lavorava nel supporto logistico all’ospedale da campo della Croce Rossa a Rafah, è stato ucciso domenica” – ha detto il Cicr in una nota – “Questa straziante perdita è un altro duro promemoria delle immense sfide che i nostri colleghi e la popolazione di Gaza affrontano ogni giorno”.Adesso che è stato annunciato un cessate il fuoco, seppur instabile, nella guerra lanciata da Israele il 13 giugno contro l’Iran, la Striscia di Gaza potrebbe tornare in primo piano. Tant’è vero che i leader europei tornano a parlarne: Emmanuel Macron ha insistito sulla necessità di ottenere una tregua nella Striscia. “Al di là di quanto sta accadendo in Iran, ribadisco qui la necessità di ottenere un cessate il fuoco a Gaza e di riprendere gli aiuti umanitari a Gaza”, ha dichiarato il presidente francese alla stampa a margine di una visita ufficiale a Oslo. Anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha chiesto il raggiungimento di un cessate il fuoco nella Striscia e un trattamento umano per la popolazione gazawi. Nonostante ciò, gli effettivi sforzi del governo tedesco per condannare le azioni di Israele sono quantomeno deboli: Merz ha appoggiato la posizione del suo ministro degli Esteri Johann Wadephul secondo cui il ritiro dell’Ue da un accordo commerciale con Israele a causa delle violazioni dei diritti umani a Gaza “non è in discussione“.L'articolo L’Idf apre il fuoco sulle persone in attesa di aiuti a Gaza: quasi 50 morti in 24 ore. L’Onu: “Fame usata come arma” proviene da Il Fatto Quotidiano.