Missili su Qatar e Iraq. L’Iran attacca basi americane in Medio Oriente

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Nella serata di lunedì (ora locale), l’Iran ha lanciato una serie di missili contro obiettivi militari statunitensi in Medio Oriente, in risposta al raid americano contro tre siti nucleari iraniani avvenuto nel fine settimana. Secondo fonti israeliane e arabe, almeno dieci missili sono stati indirizzati verso il Qatar, e almeno uno ha colpito l’Iraq.A Doha, capitale del Qatar, sono state udite esplosioni, mentre video diffusi sui social mostrano sistemi di difesa aerea in funzione. Secondo le prime informazioni, tutti i missili sarebbero stati neutralizzati e non hanno prodotto danni o feriti.La base di Al Udeid, la più grande installazione militare americana nella regione e hub del CentCom, sembra essere stata il principale bersaglio del lancio. La Casa Bianca ha confermato di essere a conoscenza di potenziali minacce contro la base e di monitorare attentamente la situazione.In giornata, il governo del Qatar aveva annunciato la chiusura temporanea dello spazio aereo come misura precauzionale, mentre Stati Uniti, Regno Unito e Cina hanno invitato i propri cittadini a restare al sicuro. Anche lo spazio aereo emiratino è stato chiuso, perché altre basi americane nel paese — così come in Bahrein — potrebbero essere colpite.Il portavoce delle forze armate iraniane ha definito “inevitabili” le conseguenze dell’attacco americano ai siti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan, e ha accusato Washington di aver ampliato il conflitto: “Trump, il giocatore d’azzardo, potrà aver iniziato questa guerra, ma saremo noi a finirla”.Il Corpo dei Guardiani, in una nota per la stampa, spiega che questo attacco di rappresaglia, condotto nell’ambito dell’operazione “Basharat al-Fath”, è stato “approvato dal Consiglio supremo di sicurezza nazionale iraniano e guidato dal comando centrale di Khatam al-Anbiya”.Il presidente americano ha convocato il suo team per la sicurezza nazionale e ha avvertito che eventuali ritorsioni saranno accolte con “una forza molto superiore” a quella già dispiegata.Colpire la base americana in Qatar, pur essendo una struttura ben difesa, può rispondere alla logica di un’escalation calcolata. È l’obiettivo più protetto nel raggio d’azione iraniano, ma anche quello che consente a Teheran di inscenare una risposta visibile e di impatto per il proprio pubblico interno, riducendo il rischio di un’escalation fuori controllo.Il preavviso dato agli Stati Uniti, che ha permesso di evacuare la base, conferma questa logica di contenimento. La reazione del mercato petrolifero, col calo del greggio, fa pensare che anche la finanza percepisce che la risposta iraniana è stata limitata. Almeno per adesso.(Articolo in aggiornamento)