di Enrico Oliari –E’ crisi tra Azerbaijan e Russia, a seguito di un’operazione condotta dagli agenti del Servizio per la sicurezza federale (Fsb) e del Comitato Investigativo e del ministero dell’Interno a Ekaterinburg contro un gruppo definito “etnico-criminale”, costata la vita a due cittadini russi originari dell’Azerbaijan, identificati come i fratelli Zieddin e Huseyn Safarov. Da quanto riporta la stampa russa i reati contestati sono stati compiuti negli anni passati e riguardano casi di omicidio e tentato omicidio, e nella retata gli agenti hanno perquisito case e fermato una cinquantina di individui, uno dei quali, già sofferente di problemi cardiaci, sarebbe deceduto per un infarto. In tre sono rimasti feriti, alcuni sono stati rilasciati, mentre risultano in stato di fermo alcuni membri della famiglia Safarov.Da Baku è arrivata la protesta ufficiale con l’annullamento della visita a Mosca di una delegazione parlamentare guidata dal vicepresidente del Parlamento azerbaigiano, Ali Ahmadov, ma anche degli eventi culturali russi promossi in Azerbaijan. Il ministero degli Esteri azero ha convocato l’incaricato d’affari russo Piotr Volokov per esprimere la protesta ufficiale e per chiedere “un’indagine urgente e trasparente che garantisca l’arresto dei responsabili di questa inaccettabile violenza”.Da parte di Mosca è stato denunciato un intervento delle autorità azere alla rete locale di Sputnik, e la caporedattrice dell’agenzia Rossiya Segodnyala, ripresa poi dalla portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, ha reso noto che i diplomatici russi inviati presso la sede della testata non sono stati in grado di comunicare con i giornalisti e con chi è dentro l’edificio.