Tim respinge le accuse di Enav: scontro sulle responsabilità del blackout radar negli aeroporti del Nord

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Per il guasto al Centro di controllo d’area di Milano che ha provocato un “blackout” nei cieli del Nord-Ovest è partito lo scaricabarile di responsabilità. Enav accusa di Tim, ma il colosso della telefonia ha risposto alla società pubblica che controlla il traffico aereo dicendosi “estranea” al mancato funzionamento del radar di Linate. Tutto si gioca attorno al motivo per il quale la trasmissione è andata in totale down, nonostante l’infrastruttura prevedesse dei sistemi ridondanti, cioè una “replica” dei dati su canali diversi e paralleli in grado di sopperire al mancato funzionamento di uno.L’Ente nazionale per l’assistenza al volo aveva cercato di chiudere la vicenda che ha avuto un impatto enorme con 320 voli coinvolti tra ritardi, cancellazioni, deviazioni e dirottamenti: “Il problema ha riguardato la connettività che consente l’afflusso dei dati radar alla sala operativa e che è garantita da un fornitore esterno di telecomunicazioni, ovvero Tim”, aveva spiegato sottolineando che “l’avaria ha interessato sia il collegamento principale sia quello di riserva della rete operativa Enet, che collega in modo ridondato tutti i siti Enav”.La ricostruzione ha innervosito Tim: “La trasmissione dei dati viene garantita da sistemi ridondanti per cui, ove non funzioni un canale, se ne attiva un altro di backup. Il gruppo conferma di essere stato costantemente operativo per monitorare la situazione e garantire i livelli di affidabilità richiesti dal sistema sia per la componente di propria responsabilità contrattuale sia a supporto di Enav”, è stata la risposta. “Il funzionamento del radar dipende da diversi sistemi riferibili a differenti operatori e sulla base delle informazioni in nostro possesso, Tim si considera estranea ai fatti”, ha aggiunto la società di telecomunicazioni confidando che “le analisi in corso stabiliranno la catena di responsabilità anche nell’ottica che l’accaduto non possa reiterarsi”. Un compito che toccherà a Enac, la società che vigila sul lavoro di Enav, così da chiudere lo scaricabarile.E dire che l’amministratore delegato di Enav, Pasqualino Monti, era apparso categorico nel difendere l’operato dell’azienda respingendo ogni accusa sulla “vulnerabilità” del sistema. L’ad aveva sostenuto che Enav è “indiscutibilmente il miglior Service Provider Europeo” e che un incidente come quello di sabato sera “può accadere” sostenendo che tecnici e ingegneri della società erano “intervenuti in tempi straordinari” per risolvere “un problema del provider Tim”.Ma cosa è accaduto e come stanno davvero le cose? Il problema di sabato è stato tutto interno al Centro di controllo, per quanto apprende Ilfattoquotidiano.it da fonti Enav: i radar funzionavano e anche i monitor dei controllori, ma la trasmissione tra i primi e i secondi era assente. I dati insomma venivano ricevuti dalle antenne ma non arrivavano ai computer. Molto sembra insomma girare intorno al mancato funzionamento dei “sistemi ridondanti”: i dati vengono in sostanza duplicati su canali diversi e paralleli così da garantire che un incidente su un flusso venga compensato e non pregiudichi l’operatività dell’intero sistema. Sabato sera invece è andato in down tutto sia il sistema principale che quello di riserva, aggravando il problema e non consentendo una risoluzione veloce.L'articolo Tim respinge le accuse di Enav: scontro sulle responsabilità del blackout radar negli aeroporti del Nord proviene da Il Fatto Quotidiano.