Gaia Pagliuca, 23 anni, era andata dal dentista per curare una carie nel settembre 2024. È morta dopo tre giorni di coma in ospedale. Dallo studio odontoiatrico è uscita in arresto cardiaco, «incosciente, pallida, cianotica». La consulenza medica della procura di Perugia accusa tre dentisti di Assisi (il padre e le due figlie): l’arresto cardiocircolatorio è da ricondurre «a tossicità sistemica da anestetico locale». Ossia dalla «somministrazione farmacologica attuata dal dentista per estrarre il dente del giudizio», racconta oggi Il Messaggero.L’estrazioneLa ragazza aveva appena pranzato, perché quel giorno l’estrazione non era prevista. Prima della suturazione, mentre ancora faceva i risciacqui con il colluttorio, ha cominciato ad avere degli spasmi. Poi ha rigurgitato durante il massaggio cardiaco. Il defibrillatore era nello studio ma non è stato usato. E secondo l’accusa avrebbe potuto salvarle la vita. «Il vomito alimentare certamente non si sarebbe verificato se la paziente si fosse recata presso il dentista a digiunotale accortezza può essere di aiuto nel caso in cui i pazienti possano avere nausea, vomito etc, correlata a “paura”, agitazione, etc. Gaia Pagliuca aveva, peraltro, manifestato tale quadro agli stessi dentisti già prima della prima estrazione dentaria e infatti veniva accompagnata dal padre proprio per tali problematiche», si legge nella consulenza tecnica consegnata al pm.Il papàIl padre della ragazza era fuori dalla stanza. Ha sentito la figlia urlare per il dolore. Gaia Pagliuca aveva ricevuto quattro fiale di anestetico di tipo tronculare. E un rinforzo: «In linea generale, meno anestetico si usa minore è il rischio di tossicità sistemica», spiega il consulente della procura. «Durante la procedura la paziente lamentava un po’ di dolore e si è proceduto nell’effettuare anestesia di tipo intralegamentosa con due fiale», dopo la quale è stato estratto il dente del giudizio, sostiene invece la cartella clinica.Il fallimento terapeuticoLa motivazione per la quale la anestesia tronculare non aveva sortito l’effetto richiesto «risiede in un’esecuzione tecnica non adeguata, ovvero per alterazioni anatomiche» del nervo o ossee. Ma «in assenza di uno studio radiografico adeguato, era maggiormente possibile si verificasse il fallimento terapeutico in concreto avutosi». E la consulenza punta anche il dito sul mancato utilizzo del defibrillatore, che pure era presente nello studio odontoiatrico e il cui uso si imponeva al fine di garantire un adeguato supporto delle funzioni vitali. (…) L’uso del defibrillatore è di fondamentale importanza nei casi come questo», poiché consente di riportare «una condizione patologica del ritmo cardiaco ad una condizione di normalità».L’intervento dei sanitariInvece l’intervento dei sanitari del 118 che hanno somministrato alla 23enne l’antidoto all’anestetico locale, con volo in elisoccorso verso l’ospedale, «fu corretto». Gaia è morta per le conseguenze del «prolungato arresto cardiaco», durato circa un’ora. Quindi, la conclusione è che «la condotta dei sanitari dello studio dentistico, in particolare del dentista che ha espletato il trattamento estrattivo dentario il 26 settembre 2024, non è esente da censure».L'articolo Gaia Pagliuca, morta per una carie: «I dentisti hanno sbagliato l’anestesia e non hanno usato il defibrillatore» proviene da Open.