SAN POLO DEI CAVALIERI – “Voglio vendetta per il mio Ettore: quel cane stava per uccidere anche me”

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“Voglio vendetta per il mio Ettore, in questo momento della mia vita lui era la mia gioia e l’affetto più importante. Non si può morire sbranati nel centro cittadino alle 5 di mattina”.Massimo Boccomino è il proprietario del barboncino sbranato: l’uomo è finito in ospedaleMassimo Boccomino è il proprietario del barboncino che lunedì mattina 23 giugno a San Polo dei Cavalieri è stato sbranato da un American Staffordshire Terrier maschio durante la passeggiata mattutina (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).Ettore, il barboncino di 4 anni che viveva insieme all’uomo a San Polo dei CavalieriIl 64enne libero professionista originario di Tivoli alterna rabbia e lacrime mentre ripercorre col quotidiano on line Tiburno.Tv la tragedia di tre giorni fa nel centro del paese dove si è stabilito da 14 mesi dopo la separazione coniugale insieme al barboncino Ettore, 4 anni compiuti il primo aprile scorso.Il cagnolino ha esalato l’ultimo respiro tra le braccia di Massimo che l’altra mattina era appena uscito di casa per la solita passeggiata prima di recarsi a lavoro a Roma e di affidarlo ad un amico fidato che se ne prende cura fino al suo ritorno a San Polo.Ma anche Boccomino è uscito parecchio malconcio dall’aggressione da parte del molossoide.Massimo Boccomino subito dopo l’aggressione coi vestiti ancora intrisi di sangue“Sono sotto choc, è stato troppo forte quello che ho subito”, premette. Come sta?“Se devo dire la verità, sto a pezzi fisicamente e a pezzi con il cuore.“Vedersi sbranare in quel modo l’amico migliore che avevo, il mio cane, senza poter fare niente, da parte di un cane del genere liberato in mezzo alla strada la mattina senza che nessuno lo governasse, è una delle cose più brutte che possa capitare. Ettore mi guardava con quegli occhi, non sono riuscito a fare nulla, ho provato anche a strapparglielo con le mani, ma un Amstaff quando aggrappa non stacca più, il più aggressivo che esiste: a me mi ha massacrato, ho anche una costola rotta, oltre a braccia, avambraccia, ginocchia e tutto il resto”.I carabinieri di San Polo dei Cavalieri sono sulle tracce del proprietario dell’American Staffordshire Terrier maschioSe la sente di raccontare come è andata?“Io lavoro a Roma e tutte le mattine prima di andare gli facevo fare la passeggiata: dieci minuti insieme, carezze, bacetti, lo riportavo a casa e durante la giornata me lo curava un mio carissimo amico. Per 14 mesi a San Polo dei Cavalieri era sempre andata bene, non ho mai incontrato altri cani a quell’ora”.Che ora era?“Sono uscito dal portone alle 5,15, ho percorso 3 metri, Ettore ha fatto un po’ di pipì sulla prima ruota di auto che gli è capitata. Ma appena ho girato la testa sulla strada verso l’alto ho visto un cane seduto in modalità di attacco, avrebbe attaccato chiunque, anche una mamma con un bambino. Mi sono girato per andare verso il portone con la massima calma perché avevo capito che se avessi fatto una mossa veloce mi avrebbe comunque sbranato. E invece mi ha sbranato lo stesso”.Ettore in braccio al proprietario Massimo BoccominoA che distanza era il pitbull? “Era a 50 metri di distanza, ma ci ha messo tre attimi per arrivare sul mio avambraccio e sulla mia mano, avevo il portone a 3 metri, non ci sono arrivato, è stato un fulmine. Conosco i cani, so che in caso di pericolo non vanno presi in braccio ma che potevo fare? Glielo lasciavo e gli dicevo buon pranzo? Così ho preso Ettore in braccio, l’ho sollevato il più alto possibile, quel cane ha cominciato a darmi i morsi su mano destra e sinistra, sull’avambraccio. Mi ha dato un colpo con la zampa e mi ha spezzato una costola, pensi che violenza aveva. Dopodiché non ce l’ho fatta più perché il dolore era talmente forte sulle mani che è riuscito ad aggrappare il mio Ettore. Io l’ho preso per la bocca per staccarglielo, il cane ha strattonato così violentemente che sono caduto con tutte e due le ginocchia e poi sono caduto all’indietro. In quel momento ho gridato aiuto, è sceso in modo fulmineo un ragazzo che neanche conosco, lo ha preso per i testicoli, ha tirato forte e allora ha lasciato il mio Ettore ed è scappato. Se non fosse intervenuto, dopo aver ucciso Ettore avrebbe ucciso anche me sicuramente: io ero pieno di sangue e quella razza quando attacca, attacca fino alla fine”.Una volta messo in fuga il molossoide lei come ha reagito?“Ettore era ancora vivo, sanguinava tutto il sangue possibile, mi baciava ancora e mi guardava con gli occhi. L’ho messo in macchina e ho raggiunto il pronto soccorso alla Romanina, ma quando ho suonato il campanello è spirato. Aveva perso troppo sangue, aveva tutti gli organi compromessi, avevo i pezzi della sua carne attaccati sui miei pantaloni, non so come abbia fatto a campare altri 40 minuti dopo l’aggressione. Solo per l’amore nei miei confronti, è voluto stare con me fino all’ultimo secondo, sennò non si spiega. Ettore è morto alle 6,30”.E lei?“Alle 8,30 sono andato al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli, i sanitari sono stati molto gentili, mi hanno sottoposto a tutti gli accertamenti del caso a ginocchia, braccia, avambraccia, mi hanno diagnosticato la frattura della nona costola destra dimettendomi con una prognosi provvisoria di 30 giorni con accertamenti tra un mese da rinnovare”.Un’altra immagine del barboncino EttoreCosa si aspetta?“Io mi aspetto giustizia, non nei miei confronti ma nei confronti di Ettore che è stato dilaniato e ucciso in quel modo: c’è l’accusa di omicidio del cane e tentato omicidio nei miei confronti. Spero che il proprietario venga individuato e punito per l’omicidio del cane e per il tentato omicidio nei miei confronti. Io non sono uomo di vendetta, ma dopo quello che mi è successo vorrei vendetta anche se è una parola che io odio. Vorrei vendetta per il mio cane, non voglio una lira, non mi interessa nulla dei soldi, voglio solo vendetta per il mio cane. Ettore era il primo cane a cui mi sono affezionato in questo modo. Io la mia ex moglie ce l’abbiamo da 4 anni in condivisione, ma lei non poteva tenerlo e allora io l’ho portato con me a San Polo avendo spazio sufficiente e persone che potevano seguirlo in mia assenza. Da 14 mesi eravamo in simbiosi, la sua morte tragica mi ha toccato molto a livello psicologico, non riesco a dormire da tre notti, ho preso già un appuntamento da un neurologo sennò vado ai pazzi”.L'articolo SAN POLO DEI CAVALIERI – “Voglio vendetta per il mio Ettore: quel cane stava per uccidere anche me” proviene da Tiburno Tv.