Coloni israeliani tentano l'assalto a Nablus, almeno 4 morti

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AGI - Con l'opinione pubblica mondiale concentrata su Iran e Gaza, in Cisgiordania si moltiplicano attacchi e provocazioni di coloni israeliani contro la popolazione palestinese, mentre si intensificano le operazioni militari. Almeno quattro i morti nelle ultime ore, tra cui un ragazzino di 15 anni che secondo il ministero della Salute è stato ucciso a sangue freddo. "Rayan Tamer Houshiyeh è stato colpito al collo dai soldati" ad Al-Yamoun, a nord-ovest di Jenin, si legge in una nota. L'ultimo attacco dei coloni è di questa mattina a Nablus, dove si trova la tomba del patriarca Giuseppe, sito sacro e conteso da ebrei e musulmani. A quanto riferiscono i media arabi e israeliani, un gruppo di israeliani ha tentato di arrivare alla tomba nella notte di soppiatto e senza che neppure l'esercito israeliano fosse stato avvertito. Ne è nato uno scontro, con lanci di pietra da entrambe le parti. Sono dovuti intervenire la polizia dell'Autorità nazionale palestinese, sotto la cui responsabilità ricade il sito, e le forze israeliane per disperdere la folla e portare via gli israeliani. Coloni israeliani sono entrati anche nel villaggio palestinese di Kafr Qallil, a est di Nablus, riferisce il Centro di informazione palestinese. Un nuovo avamposto illegale israeliano è sorto vicino all'insediamento esistente di Kedumim, a ovest di Nablus. Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), nella sola settimana tra il 17 e il 23 giugno sono stati almeno 23 gli attacchi di coloni israeliani contro la popolazione cisgiordana. I coloni seguono quella che il movimento 'Breaking the Silence' (Rompere il silenzio), un gruppo per i diritti dei veterani delle forze armate israeliane che ora monitorano gli abusi dei palestinesi nel territorio occupati, ha chiamato "routine infernale". I coloni arrivano, distruggono proprietà palestinesi, tagliano ulivi e appiccano incendi, e qualche volta sparano ai residenti. A quel punto l'esercito israeliano interviene, ma solitamente per difendere i coloni. Tre palestinesi sono stati uccisi e sette feriti in un attacco a Kafr Malek. I cinque coloni fermati perché sospettati di essere gli assassini sarebbero poi stati rilasciati senza accuse. A questo si aggiungono le sempre più massicce operazioni delle forze israeliane. L'Idf ha avvertito che gli edifici di 13 comunità palestinesi nell'area di Masafer Yatta saranno distrutti. Almeno 1.200 persone, tra cui più di 500 bambini, sono ora a rischio di "sfollamento forzato" se i militari andranno avanti con le demolizioni pianificate, ha lanciato l'allarme Ocha. Tra il 13 e il 23 giugno, poi, soldati israeliani "hanno temporaneamente occupato" 240 case palestinesi per usarle come avamposti militari e centri di interrogatorio. I proprietari delle case sono stati cacciati con la forza o arrestati. Nei campi profughi di Tulkarem e Nur Shams in Cisgiordania, quasi 100 strutture - per lo più case - sono state demolite dall'esercito israeliano questo mese, e a Gerusalemme Est oltre 300 residenti di tre comunità palestinesi sono sotto minaccia di sfratto.