“Aho i tedeschi se so alleati agli americani”, la magistrale battuta di Alberto Sordi che interpreta lo spiazzamento totale dei militari italiani l’8 settembre 1943 nel film di Luigi Comencini Tutti a casa potrebbe oggi rappresentare lo sconcerto e lo stato confusionale dei liberaldemocratici e socialdemocratici europei di fronte alla prospettiva di pace in Ucraina.Il loro mondo non c’è più. Dopo aver costruito tutta la loro politica nella collocazione euroatlantica, con il dogma della fedeltà assoluta agli Stati Uniti, come condizione per la crescita del potere dell’Unione Europea. Dopo aver condiviso con gli Usa la marcia verso Est della Nato, la contrapposizione alla Russia e alla Cina, il colpo di stato in Ucraina del 2014, all’origine della guerra in quel paese, come sostengono dal loro punto di vista gli stessi ucraini.Dopo aver innalzato la bandiera della guerra, della sconfitta della Russia e del rovesciamento di Putin, sempre assieme agli Stati Uniti. Dopo aver speso la Ue a fianco di Israele, nonostante qualche dissociazione e con una montagna di ipocrisia. Dopo aver portato in recessione i propri paesi per i costi delle sanzioni e dell’economia di guerra. Dopo tutto questo impegno politico, ideologico, economico e militare, i leader e i loro giornalisti europei, fautori di quella che è stata chiamata la “maggioranza Ursula”, vedono crollare tutte le loro certezze nei comuni immarcescibili valori occidentali.All’Onu Israele vota contro l’Ucraina e gli Usa stanno assieme alla Russia. E tutti sanno che questo è solo l’inizio di un percorso che rovescia trent’anni di ciò che è stato l’europeismo occidentale.I liberaldemocratici e i socialdemocratici europei sono stati i primi fautori di un modello economico e politico liberista e guerrafondaio, che potremmo sintetizzare nel modello Tony Blair. Prima o poi l’ex primo ministro laburista britannico dovrà rivedere al ribasso i lucrosi cachet delle sue conferenze: il suo insegnamento non serve più a niente.Ciononostante tutti questi cosiddetti “europeisti”, che in realtà riducono l’Europa alla élite della Unione Europea, non sembrano minimamente prendere atto della realtà. Ora il loro nuovo leader è il conservatore tedesco Friedrich Merz, ex uomo in Europa del potentissimo fondo finanziario Usa BlackRock, che è arrivato primo alle elezioni in Germania copiando metà del programma dei neofascisti di AfD, aggiungendo di suo il riarmo nucleare e la continuazione della guerra alla Russia.Ora diventa simbolo della libertà europea questo reazionario, che fu discepolo di quel Schauble che, da ministro delle finanze della Germania, con Draghi impose i devastanti memorandum alla Grecia. Senza un briciolo di autocritica verso le politiche economiche di austerità e guerra, che hanno fatto risorgere ovunque i fascisti, le classi dirigenti liberali europee pensano di poter continuare, anzi esaltare una politica fallimentare. Trump non ci sostiene? Faremo da soli contro il mondo.Sì perché non è che il cambiamento di politica degli Usa, sempre in una logica di potenza imperiale ma diversa dal passato, porti le leadership europee a cercare altri interlocutori nel mondo. Nuovi rapporti coi Brics? Ricostruire le relazioni con la Cina? Smetterla di appoggiare i fascisti in America Latina? Sostenere la Palestina? Ma quando mai?Le leadership europee credono di poter continuare la passata politica di ossequio agli Stati Uniti, senza gli Stati Uniti. Noi siamo più americani di voi – sembrano gridare a Trump, amplificati in questi loro deliri da un sistema di mass media che sprofonda sempre più nella stupidità e nel ridicolo.Intanto la sola decisione chiara che stanno prendendo i governi Ue è quella di aumentare le spese militari, esattamente come chiede loro Trump. E per mantenere il rigore finanziario, come già rivendicava Giorgia Meloni, Ursula von der Leyen annuncia che le spese per il riarmo non entreranno nei vincoli di bilancio di Maastricht. Per aerei e carri armati si potrà fare deficit, mette per scuole ed ospedali no.La Ue accompagna questo schifo con la richiesta servile di essere ammessa al tavolo di trattative tra Usa e Russia. Quando, solo pochi mesi, fa l’allora capo di governo della Germania, Scholz, fu costretto a scuse fantozziane per aver telefonato a Putin. Avrebbe potuto la Ue condurre una propria iniziativa di pace? Sì. Ci ha mai provato? No.Ottusi e illusi, i leader europei e la Ue credevano di poter andare avanti all’infinito con la politica di sempre, assieme agli e per conto degli Usa. Credevano di poter sviluppare una economia di guerra e magari pure di vincere la guerra contro la Russia. Invece il loro mondo è crollato, ma per tutti essi è ancora come se non fosse successo nulla. Così i leader europei si spostano tutti più a destra, mentre denunciano le minacce fasciste, parlano di libertà e diventano più autoritari, proclamano di voler difendere i diritti europei mentre li affossano con le spese militari e continuando le politiche di austerità.Ma soprattutto i leader della Ue, con il nuovo frontman Merz, non si vogliono rendere conto di essere diventati una piccola parte di un sistema mondiale, per fortuna cambiato. Con una sorta di ritorno allo spirito coloniale di quando l’Europa dominava i continenti, con il rancore della nobiltà decaduta, i leader Ue lanciano i loro proclami pensando che contino qualcosa, mentre sono ignorati e derisi dalla gran parte dell’umanità.Questi proclami servono solo ad imbrogliare i popoli europei, a far loro credere che ci sia una passata grandezza da riaffermare, invece che un futuro completamente diverso da costruire. C’è solo da darsi da fare perché la presa di coscienza della realtà si diffonda contro la stupidità dell’Europa nostalgica.L'articolo Sull’Ucraina il mondo dell’élite Ue è crollato, ma vanno avanti come nulla fosse proviene da Il Fatto Quotidiano.