“Intesa Pd-Fdi. Bene, si vuole far passare Starlink e SpaceX (che, tra l’altro, ha lanciato missioni per l’Italia accelerando le tempistiche per dare una mano) per i cattivi. Agli amici di Fdi: evitate di chiamarci per conferenze o altro“. A scagliarsi con queste parole contro il partito di Giorgia Meloni è Andrea Stroppa, il referente di Elon Musk in Italia. Nel suo post su X il braccio dentro del fondatore di Tesla rilancia un titolo di un articolo nel quale esponenti del Pd – parlando del ddl Spazio al vaglio della commissione Attività produttive della Camera – rivendicano di aver ottenuto, insieme alle altre opposizioni, l’approvazione di emendamenti per porre “paletti chiari per la sicurezza digitale“.Gli emendamenti – In realtà, nel testo che arriverà all’esame dell’Assemblea di Montecitorio, di norme anti-Musk ce ne sono ben poche. Nell’articolo citato da Stroppa, infatti, veniva pubblicata la nota dei deputati dem in commissione attività produttive alla Camera che sottolineavano la “necessità di inserire paletti chiari e inequivocabili” nel provvedimento che ha l’obiettivo di regolamentare l’intera gamma di attività spaziali svolte da operatori di qualsiasi nazionalità sul territorio italiano, nonché le attività spaziali condotte da operatori italiani all’estero. I parlamentari del Pd rendevano nota l’approvazione di due emendamenti – da loro presentati e sottoscritti anche da M5s, Avs e Azione – che introducono un riferimento generale alla “sicurezza nazionale” e a un ” un adeguato ritorno industriale per il sistema Paese“. Sono gli stessi deputati Peluffo, Casu, Gnassi e Pandolfo a sottolineare che in aula ripresenteranno “anche le altre nostre proposte, purtroppo inspiegabilmente bocciate“. “Va data priorità – sottolineavano nella nota – alle imprese alle strategie nazionali ed europee e solo in caso di comprovata impossibilità attraverso il coinvolgimento di paesi appartenenti alla Nato sempre attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici e istituzionali”. Un aspetto, questo, che era contenuto in un altro emendamento che, però, non è stato approvato. Nel testo, infatti, quando si fa riferimento alla possibilità del Ministero delle imprese e del made in Italy di “provvede alla costituzione di una riserva di capacità trasmissiva nazionale” attraverso comunicazioni satellitari, si parla dell’utilizzo di satelliti e costellazioni in orbita geostazionaria “gestiti esclusivamente da soggetti appartenenti all’Unione europea o all’Alleanza atlantica“.La replica di Fdi – Ed è proprio Fratelli d’Italia a replicare a Stroppa definendo la sua “una polemica assolutamente priva di fondamento“. Andrea Mascaretti, deputato meloniano e relatore del disegno di legge, spiega che “sono stati approvati all’unanimità due emendamenti che parlano di tutt’altro“. “Devo anche precisare, riguardo a quanto ho letto su un’agenzia – aggiunge ancora – che non sono stati approvati emendamenti contro o a favore di qualcuno. Gli emendamenti che vengono citati, riferiti all’articolo 25 e approvati all’unanimità, con il voto di tutti i gruppi politici, non introducono nulla di nuovo, ma rafforzano i concetti di sicurezza nazionale e di ritorno industriale per il sistema Paese, già espressi nella legge”, conclude Mascaretti.Le reazioni delle opposizioni – Ma l’affondo di Stroppa provoca la reazione e le critiche dei partiti di opposizione che già da giorni definiscono il ddl come “pensato per servire su un piatto d’argento a Musk il monopolio del nostro spazio”, contestando proprio la bocciatura degli altri emendamenti da loro presentati. “Il ddl Spazio in discussione in X commissione alla Camera è pieno di favorini e favoretti dei patrioti di governo ai Musk di turno. Ma ascoltando Stroppa, oggi Fdi si accorge che al magnate americano non bastano: lui vuole la strada letteralmente spianata per fare il bello e il cattivo tempo in Italia”, commenta in una nota la deputata del Movimento 5 stelle Emma Pavanelli. “Chissà cosa ne pensa Giorgia Meloni, folgorata sulla via di Space X tanto da aver ingaggiato una gara d’idolatria con Salvini nei confronti di Musk. Le passerà la cotta?“, chiede con sarcasmo Pavanelli. Sulla stessa linea Francesca Ghirra, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra in commissione Attività produttive della Camera: “L’intervento dell’uomo di Musk in Italia, Andrea Stroppa, via X, conferma quanto avevamo detto a proposito del disegno di legge Meloni sull’economia dello spazio. Musk vorrebbe mano libera e gli emendamenti delle opposizioni che hanno posto confini hanno fatto saltare i nervi al tycoon pigliatutto”, sottolinea. “Domani in commissione verificheremo se la maggioranza e cederà ai ricatti di Musk”, dichiara Vinicio Peluffo del Pd: “Per noi l’autonomia del Parlamento è sacrosanta così come è fondamentale che venga salvaguardata la sovranità digitale, la sicurezza nazionale e il ritorno industriale per il sistema paese”. “Non possiamo permettere che interessi esterni, per quanto potenti – aggiunge Peluffo – interferiscano nel processo di formazione delle leggi. O forse gli sproloqui del referente di SpaceX in Italia rappresentano l’amara conferma che le aziende di Musk hanno ricevuto carta bianca e promesse dal partito della presidente del Consiglio, a cui ora chiedono conto?”, conclude Peluffo. “È interessante sapere”, chiede invece il deputato dem Alberto Pandolfo “a cosa si riferisca Stroppa con quel ‘altro‘, perché, detta così, sembra quasi che ci siano state delle interlocuzioni o delle collaborazioni tra le aziende di Musk e il partito della presidente del Consiglio che noi non conosciamo. Le sorelle Meloni dovrebbero fare chiarezza su questo aspetto che getta una inquietante ombra sui rapporti tra Fdi e le aziende di Musk“.Il nuovo post di Stroppa – Dopo le nuove polemiche Stroppa è intervenuto nuovamente su X. In un lungo post ha ripercorso l’iter del ddl Spazio, “un valzer tra ‘tecnologie europee’ e tecnologie dei ‘Paesi Nato’”, lo ha definito. “A un certo punto stavano per vietare tutte le tecnologie non europee, come Starlink”, spiega. “Poi si sono resi conto che sarebbero stati gli unici in Europa e nell’Occidente a fare una cosa del genere e si sono fermati”, ha aggiunto. Successivamente però, per il referente di Musk, “cavalcando le polemiche, il ddl sullo spazio è diventato uno strumento per tirare per la giacca un sistema satellitare americano”. Ma Stroppa non fa rettifica l’attacco al partito di Meloni: “Il Pd ha impostato il suo contributo alla legge come una crociata anti-Musk, e Fdi gli è andata dietro. Ripeto: Starlink non è il giocattolo della politica“, conclude.L'articolo Ddl Spazio, il referente di Musk attacca Fdi: “Ora evitate di chiamarci”. Ma (quasi) tutte le norme anti-Starlink sono state bocciate proviene da Il Fatto Quotidiano.