Dazi di Trump sui prodotti Ue, le opposizioni si compattano e 'sfidano' Meloni

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AGI - Dazi del 25 per cento sui prodotti europei che arrivano negli Stati Uniti. La misura è stata annunciata dal presidente americano Donald Trump innescando la reazione delle opposizioni italiane che si compattano, ancora una volta, nella richiesta di intervento della presidente del Consiglio. Da Matteo Renzi a Giuseppe Conte, passando per Elly Schlein, il coro è unanime e richiama i concetti di patriottismo e sovranismo, 'bandiere' dal partito di Giorgia Meloni. "La destra italiana fa il tifo per chi fa male alla nostra economia", scrive Matteo Renzi sui social network pubblicando il video del suo intervento al Senato, durante la votazione degli emendamenti alla legge di Delegazione europea: "I sovranisti fanno male all'Italia: a forza di fare i sovranisti si trova sempre uno più sovranista di te che ti sovrasta", aggiunge il leader di Italia Viva. Per il deputato di Avs, co portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli si tratta di "un attacco frontale al nostro export e a settori strategici del Made in Italy" al quale rispondere a livello europeo "boicottando prodotti Usa, come già fatto dal Canada". Da qui la domanda: "Come pensa di difendere l'interesse nazionale la 'sovranista' Giorgia Meloni? Continuerà a essere vassalla di Trump o si opporrà a questa politica che danneggia imprese e lavoratori italiani?". La segretaria del Pd rinnova la richiesta alla premier di prendere posizione, o con Trump o con l'Unione Europea: "Trump annuncia una guerra commerciale che pagheranno imprese, lavoratrici e lavoratori italiani. E' finito per Giorgia Meloni il tempo del tentennamento, deve scegliere da che parte stare. Dopo il silenzio imbarazzante di questi giorni sugli attacchi di Trump all'Europa e all'Ucraina ora Meloni dica da che parte sta". Infine, per il presidente M5s: "Anche oggi cercasi patrioti. Spariti dai radar. Trump annuncia dazi del 25% contro l'Europa e Meloni perde le parole". La chiosa di Conte è sulle parole di Andrea Stroppa contro Fratelli d'Italia, 'accusati' di aver votato assieme alle opposizioni le modifiche al ddl Spazio: "L'uomo di Musk richiama all'ordine Fratelli d'Italia e nemmeno una reazione di orgoglio. Meloni ci sei?".  Ma che cosa aveva detto in un post dai toni polemici il 'portavoce' del patron di Space X in Italia? "Il Pd ha impostato il suo contributo alla legge come una crociata anti-Musk, e FdI gli è andata dietro. Ripeto: Starlink non è il giocattolo della politica". Il riferimento di Stroppa era a due emendamenti al ddl Spazio in discussione in Commissione Attività Produttive della Camera presentati dal Partito Democratico - che li ha redatti con il contributo delle altre opposizioni - e approvati con il voto favorevole della maggioranza. I due emendamenti introducono, in particolare, due discriminanti nella scelta delle tecnologie spaziali per le comunicazioni satellitari: la salvaguardia della sicurezza nazionale e il ritorno industriale per l'Italia. Un terzo emendamento prevedeva di favorire tecnologie europee o della Nato, ma è stato bocciato. Da qui la reazione del referente italiano di Musk: "Si vuole far passare Starlink per i cattivi. Agli amici di FdI: evitate di chiamarci per conferenze o altro". Una reazione che genera inquietudine fra i dem: "Cosa si intende con 'altro'?", chiede il deputato Pd Alberto Pandolfo, firmatario degli emendamenti approvati in Commissione. "sarebbe interessante sapere a cosa si riferisce Stroppa con quel 'altro', perché, detta così, sembra quasi che ci siano state delle interlocuzioni o delle collaborazioni tra le aziende di Musk e il partito della presidente del Consiglio che noi non conosciamo. Le sorelle Meloni dovrebbero fare chiarezza su questo aspetto che getta una inquietante ombra sui rapporti tra FdI e le aziende di Musk". Per il relatore Andrea Mascaretti del provvedimento si tratta di "una polemica assolutamente priva di fondamento, perché sono stati approvati all'unanimità due emendamenti che parlano di tutt'altro. Devo anche precisare, riguardo a quanto ho letto su un'agenzia, che non sono stati approvati emendamenti contro o a favore di qualcuno - spiega Mascaretti -. Gli emendamenti che vengono citati, riferiti all'art.25 e approvati all'unanimità, con il voto di tutti i gruppi politici, non introducono nulla di nuovo, ma rafforzano i concetti di sicurezza nazionale e di ritorno industriale per il sistema Paese, già espressi nella legge". La deputata del M5s, Emma Pavanelli, vede un ddl Spazio "pieno di favorini e favoretti dei patrioti di governo ai Musk di turno. Ma ascoltando Stroppa", aggiunge, "FdI si accorge che al magnate americano non bastano. Lui vuole la strada letteralmente spianata per fare il bello e il cattivo tempo in Italia". E l'esponente Avs, Francesca Ghirra: "L'intervento dell'uomo di Musk in Italia, Andrea Stroppa, via X conferma quanto avevamo detto a proposito del disegno di legge Meloni sull'economia dello spazio. Musk vorrebbe mano libera e gli emendamenti delle opposizioni che hanno posto confini hanno fatto saltare i nervi al tycoon pigliatutto".