“È un’ora buia“. Così il Presidente di Confindustria Emanuele Orsini commenta a caldo la notizia sui dazi che viene da oltreoceano, sottolineando che l’Unione europea “deve cambiare marcia. “È un cambio di paradigma, inaspettato e incredibile quello che arriva dagli Stati Uniti. La minaccia non è quella di un impatto solo sulle dinamiche commerciali. La verità è ben più drammatica: qui si rischia la tenuta economica e sociale di molti stati dell’Unione e dell’Unione stessa. Quello che arriva dalla leadership americana è un attacco alle imprese e al lavoro europei. Il vero obiettivo è la deindustrializzazione del nostro continente, e quindi dei suoi livelli occupazionali”, osserva Orsini.“A rischio – prosegue Orsini – sono i valori fondanti delle democrazie occidentali cui ci vantiamo di appartenere: il patto sociale tra impresa e lavoro. Dobbiamo pensare seriamente a misure straordinarie per un momento straordinario”. Alla luce delle notizie che vengono da Washington, “l’Europa deve cambiare marcia: il tempo è finito – prosegue il numero uno di viale dell’Astronomia – i provvedimenti che sono stati annunciati oggi a Bruxelles non bastano”.“Voglio citare tre linee di azione nette: sburocratizzazione, meno norme; in seconda istanza: il Clean Industrial Deal deve essere un patto per la crescita, non per la decrescita. Stop a multe e a dazi autoimposti sulla manifattura europea. In terzo luogo, serve, ed invochiamo dallo scorso anno, un piano industriale per la crescita economica e sociale europea”, conclude.