Intesa Trump-Zelensky, un buon accordo che impegna gli Stati Uniti in Ucraina

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L’accordo Usa-Ucraina sulle risorse minerarie sarebbe sostanzialmente chiuso, come ha riportato il Financial Times e come ha confermato il presidente Donald Trump annunciando che Zelensky arriverà a Washington venerdì per la firma.Fondo congiuntoSempre secondo il FT, che ha visionato quella che sarebbe l’ultima versione, del 24 febbraio, l’accordo prevede “l’istituzione di un fondo al quale l’Ucraina contribuirà con la metà dei proventi derivanti dalla futura monetizzazione delle risorse minerarie di proprietà statale, compresi petrolio e gas e logistica associata”. Escluse invece le risorse minerarie che già contribuiscono alle casse di Kiev, come per esempio le attività esistenti di Naftogaz e Ukrnafta, i due maggiori produttori di petrolio e gas ucraini.“Ucraina e Stati Uniti, con l’obiettivo di raggiungere una pace duratura in Ucraina, intendono istituire un Fondo di investimento per la ricostruzione”, si legge nel preambolo dell’accordo, approvato ieri sera dal governo ucraino.Se è caduto il riferimento alla quota di 500 miliardi di dollari inizialmente richiesta dall’amministrazione Trump, l’accordo non include esplicite garanzie di sicurezza, su cui Kiev aveva insistito, anche se il premier ucraino ieri ha detto che è “direttamente collegato” ad esse. Prevede però che “in base alle leggi vigenti negli Stati Uniti, il governo Usa manterrà un impegno finanziario a lungo termine per lo sviluppo di un’Ucraina stabile ed economicamente prospera”.Il presidente ucraino ha confermato: “spero di incontrare venerdì” il presidente Trump, è un “inizio”, un “accordo quadro”. Che ritiene “accettabile” perché non condanna l’Ucraina ad essere una nazione debitrice, che per lui era la preoccupazione principale.Cosa ottengono gli ucrainiMa allora gli ucraini cosa ottengono in cambio? A questa domanda ha risposto Trump parlando con i giornalisti: l’Ucraina riceve “350 miliardi di dollari (l’ammontare di aiuti che, secondo Trump, gli Usa hanno già fornito a Kiev, ndr), molte forniture militari e il diritto di continuare a combattere“. Gli ucraini sono “molto coraggiosi e buoni soldati, ma senza gli Stati Uniti, i loro soldi e le loro armi, questa guerra sarebbe finita molto rapidamente”, ha aggiunto, ricordando di essere stato il primo a dare all’Ucraina i Javelins, che hanno annientato molti carri armati russi (“non è stato Obama, non è stato Biden, sono stato io”).Una scatola vuotaQuesto accordo tra Usa e Ucraina sembra in realtà una scatola vuota (“nothingburger” lo chiamano gli americani). Solo politics, un’operazione politica. L’Ucraina vende qualcosa che di fatto ancora non ha e potrebbe non avere mai. Gli esperti sostengono che di terre rare ce n’è poco e niente – e comunque si parla di risorse minerarie future, ancora da trovare ed estrarre. Quindi, se l’accordo servirà a investire per sfruttarle, tanto di guadagnato anche per Kiev. Gli Stati Uniti in cambio danno qualcosa che hanno già fornito, stanno fornendo e continueranno a fornire fino alla fine della guerra.Il flusso di aiuti militari “potrebbe andare avanti per un po’, finché non avremo un accordo con la Russia”, ha chiarito Trump. “Abbiamo bisogno di un accordo con la Russia, altrimenti continuerà”. Mosca è avvertita: Kiev continuerà a ricevere le armi necessarie per continuare a combattere fino ad un accordo.Insomma, sembra che lo scopo sia in sostanza politico, permettere al presidente Trump di assicurare ai contribuenti americani che “riavremo indietro i nostri soldi”, in qualche modo, e di giustificare una forma di coinvolgimento Usa in Ucraina anche in futuro. E questo spiegherebbe l’urgenza politica, per il presidente americano, di chiudere questo accordo e la sua ira nei confronti di Zelensky per le sue resistenze, così come l’enfasi sulla cifra: non più 500 miliardi ma un potenziale addirittura di 1.000 miliardi (anche se nel testo non è fissata una quota).La diatriba è nota. Gli europei secondo Trump hanno prestato soldi e Kiev (loans) e li riavranno indietro, mentre l’amministrazione Biden li aveva regalati (grants), circostanza confermata dal fact check del Sole 24 Ore, secondo cui “il 90 per cento dell’assistenza europea è sotto forma di prestiti, anche se a condizioni molto generose e agevolate, i cosiddetti soft loans. Mentre il 60 per cento dei fondi americani è sotto forma di grants, di donazioni o sovvenzioni”.Usa stakeholdersKiev chiaramente spera che l’accordo servirà a impegnare il più possibile gli Stati Uniti nella sicurezza dell’Ucraina. In effetti, con questo accordo gli Usa diventano importanti stakeholders a lungo termine dell’Ucraina di domani e, di conseguenza, inevitabilmente coinvolti nella sua stabilità e sicurezza. Un coinvolgimento travestito da interesse economico che da una parte non si scontra con il programma America First, prima gli interessi americani, e quindi con le promesse agli elettori, dall’altra potrebbe essere digerito anche da Mosca non riguardando direttamente il settore della difesa.Lo ha fatto intendere lo stesso Trump, quando ieri davanti ai giornalisti ha ribadito che l’accordo è una “gran cosa anche per l’Ucraina perché portano gli Stati Uniti laggiù e noi lavoreremo laggiù, saremo sul terreno, e in questo senso è una sorta di sicurezza automatica, perché nessuno scherzerà con la nostra gente mentre siamo lì”. E, ha aggiunto, “l’Europa guarderà da molto vicino, Regno Unito, Francia vogliono mandare peacekeepers“.Non può essere un caso che lo ritenga un accordo “eccellente” uno dei più fermi sostenitori dell’Ucraina, l’ex premier britannico Boris Johnson: “i critici hanno completamente torto. La parte ucraina ha negoziato duramente e bene ed è un risultato che funziona per entrambe le parti“.Johnson lo ha paragonato all’accordo “affitti e prestiti” tra Usa e Regno Unito durante la Seconda Guerra Mondiale (Londra ha finito di pagare solo nel 2006), affermando che garantirà finanziamenti Usa a lungo termine all’Ucraina: “Se guardo alla realtà di ciò che gli americani stanno proponendo non sono demoralizzato (…) perché l’accordo impegna nero su bianco gli Stati Uniti ad una Ucraina libera, sovrana e sicura, li impegna a finanziamenti futuri, non è da sottovalutare (…) Resto assolutamente ottimista sulle chance di questo Paese”.Garanzie di sicurezza europeeGaranzie di sicurezza in senso stretto dovranno darle gli europei, ma si è aperto uno spiraglio per una sorta di backstop americano.Trump è tornato a sostenere l’ipotesi di truppe europee in Ucraina, nonostante la netta contrarietà già espressa da Mosca. “Ci sarà bisogno di qualche forma di peacekeeping. Abbiamo bisogno di peacekeeping anche, è in effetti qualcosa di cui ho discusso, ma una forma di peacekeeping che sia accettabile per tutti“.Nella conferenza stampa al termine dei colloqui con il presidente francese Emmanuel Macron aveva persino sostenuto che Putin avrebbe accettato truppe di peacekeeping europee in Ucraina: “Sì le accetterà. Non ha problemi con questo”.Nella stessa conferenza stampa, Macron ha insistito molto sulle “garanzie di sicurezza” e suggerito che Trump avesse concordato sulla necessità di un “backstop” americano alle truppe europee eventualmente schierate in Ucraina. “Un backstop di qualche tipo”, ha mormorato lo stesso Trump. Non un “punto di svolta”, come pretende il presidente francese spinto dal suo ego smisurato, ma senz’altro un segnale incoraggiante.“La pace non deve significare resa dell’Ucraina, né un cessate il fuoco senza garanzie di sicurezza. Abbiamo discusso lo schieramento di forze di pace in Ucraina come parte di queste garanzie di sicurezza”, ha sottolineato Macron, ringraziando il presidente Trump per aver “cominciato a lavorare con noi su questo tema”. “Insieme ad altri colleghi europei siamo pronti ad impegnarci, ma abbiamo bisogno di questo backstop americano perché è parte della credibilità delle garanzie di sicurezza e ho la sensazione che il presidente abbia questa capacità”. Il “punto di svolta”, secondo il presidente francese, è che “ci sono europei pronti a impegnarsi a fornire queste garanzie di sicurezza e ora c’è un chiaro messaggio dell’America che gli Stati Uniti come alleati sono pronti a fornire quella solidarietà”.Nebbia di negoziatoInsomma, siamo all’inizio, è difficile orientarsi tra le dichiarazioni spesso contraddittorie e volutamente provocatorie di Donald Trump. Diremmo che oltre alla nebbia di guerra si aggiunge una “nebbia di negoziato”. Il presidente Usa sembra contraddirsi di nuovo, per esempio, quando dice che la Nato “te la puoi scordare”, perché “penso sia probabilmente il motivo per cui tutto è cominciato”, ma riconosce che Putin “non aveva intenzione di risolvere questa guerra, voleva l’intera Ucraina“.Una nota di metodo alla stampa l’ha rilasciata ieri il vicepresidente J.D. Vance: “Non andremo a fare trattative pubbliche con i media americani. Le farà in privato con il presidente della Russia, con il presidente dell’Ucraina e con altri leader”. E ha voluto respingere “alcune delle critiche all’amministrazione su questo argomento, perché ogni singola volta che il presidente si impegna in diplomazia, voi lo accusate preventivamente di aver fatto concessioni alla Russia. Non ha concesso nulla a nessuno. Sta facendo il lavoro di un diplomatico, ed è, ovviamente, il diplomatico in capo in quanto presidente degli Stati Uniti”.L'articolo Intesa Trump-Zelensky, un buon accordo che impegna gli Stati Uniti in Ucraina proviene da Nicolaporro.it.