RD Congo. Tshisekedi agli Usa, ‘risorse minerarie se mi liberate del M23’

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di Giuseppe Gagliano –Il presidente della Repubblica Democratica del Congo (RDC), Felix Tshisekedi, ha deciso di giocare una carta ad alto rischio: offrire agli Stati Uniti l’accesso alle immense risorse minerarie del suo paese in cambio di un sostegno militare per contrastare l’insurrezione che da anni insanguina le regioni orientali. In un momento in cui l’M23 e altri gruppi ribelli controllano vaste porzioni del territorio congolese, infliggendo massacri alla popolazione civile, il governo di Kinshasa si trova con le spalle al muro e cerca un’ancora di salvezza.La RDC vanta alcune delle più ricche riserve minerarie del pianeta. La regione del Kivu, da tempo epicentro delle violenze, è un tesoro nascosto di cobalto, diamanti e terre rare, elementi fondamentali per l’industria tecnologica globale. Un paese che dovrebbe essere ricchissimo e prospero, ma che invece è ostaggio della guerra e della corruzione. Tshisekedi ha rivolto un appello a Washington: in cambio dell’accesso a queste risorse, gli USA potrebbero garantire stabilità e sicurezza, riequilibrando la bilancia di potere nella regione.Ma il Congo non guarda solo a Washington. L’Unione Europea, invece di puntare su Kinshasa, ha firmato un accordo con il Ruanda per ottenere accesso alle sue miniere di oro, stagno e tungsteno in cambio di 935 milioni di dollari. Un’intesa che ha scatenato le ire di Tshisekedi, il quale accusa Kigali di alimentare il conflitto sostenendo l’M23 e di essere un punto di snodo per l’esportazione illegale di minerali estratti proprio dal Congo.Il Parlamento europeo ha recentemente chiesto la sospensione dell’accordo con il Ruanda fino a quando non sarà garantita la fine delle interferenze nella RDC. Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a esponenti dell’M23 e persino a un ministro ruandese, un segnale che qualcosa si sta muovendo a livello internazionale.La domanda ora è: Donald Trump accetterà l’offerta del Congo? L’ex presidente americano, che punta a un ritorno alla Casa Bianca, ha recentemente criticato Volodymyr Zelensky per non aver concesso agli Stati Uniti un maggiore accesso alle risorse dell’Ucraina. L’offerta del Congo è ben più generosa e potrebbe rappresentare una mossa strategica per rafforzare l’influenza americana in Africa centrale, contrastando al contempo la crescente presenza cinese nel settore minerario.Con l’Africa che torna al centro delle grandi manovre geopolitiche, la partita è aperta. Tshisekedi sta cercando disperatamente un salvatore per il suo paese, ma il rischio è che il suo appello cada nel vuoto o, peggio ancora, che si trasformi in una nuova stagione di interferenze straniere e sfruttamento. Resta da vedere se gli Stati Uniti coglieranno questa opportunità o se, ancora una volta, il destino del Congo verrà deciso altrove.