Si è dimessa la consigliera FdI dopo le polemiche sulle donne incinte e la politica: «Colpa dei titoli». La frase velenosa contro il suo partito – Il video

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È una lunga serie di «io non ci sto» quella con cui la consigliera comunale di Treviglio Silvia Colombo annuncia le proprie dimissioni dall’amministrazione comunale e dal suo ruolo nel partito. La capogruppo di Fratelli d’Italia è finita ieri al centro di numerose contestazioni di una sua frase pronunciata in Consiglio. Colombo aveva espresso la propria contrarietà alla possibilità che una collega del Pd incinta si collegasse alla riunione da remoto. Secondo Colombo, «Nella vita ci sono delle priorità, se uno ricopre la carica di consigliere comunale al primo posto deve metterci la partecipazione. Poi nella vita capitano cose belle come la nascita di un figlio o cambiare lavoro o cose brutte come la malattia, allora forse bisogna riguardare le proprie priorità, a quel punto bisogna dimettersi».«Il mio intervento manipolato»Dopo circa 24 ore di polemiche, la consigliera decide di dimettersi. Lo comunica sul profilo Facebook con un lungo post. «IO NON CI STO a vedere la mia reputazione e la mia dignità calpestate per pura strumentalizzazione politica», scrive Colombo. «IO NON CI STO a vedere il mio intervento manipolato, estrapolato dal contesto del suo reale significato. Si stava parlando di senso civico, di come, quando nella vita emergono nuove priorità, sia giusto interrogarsi sulle proprie capacità di svolgere al meglio il ruolo di rappresentanza comunale. Nel caso in cui una persona ritenesse di non poter più partecipare attivamente alla vita politica, per rispetto verso i cittadini, in certi casi, può essere più responsabile lasciare spazio a qualcun altro invece che proseguire e farlo in qualche modo». «Titoli ignobili»Insiste Colombo: «Leggere titoli aberranti come “Sei incinta? Dimettiti” è semplicemente ignobile. Non solo non ho mai pronunciato né pensato una simile frase, ma va contro tutto ciò in cui credo». E ancora «IO NON CI STO a trasformare un tema fondamentale come i diritti delle donne in terreno di scontro politico. È una questione che deve andare oltre bandiere e ideologie. I diritti delle donne non sono concessioni, ma pilastri su cui si costruisce una società più giusta: difenderli significa garantire il futuro di tutti».La «leggerezza» del partito«IO NON CI STO a vedere chi si erge a paladina dei diritti delle donne per mero opportunismo e visibilità. Questi temi meritano impegno sincero e rispetto, non strumentalizzazioni per fini personali. I diritti non sono una bandiera da sventolare, ma una responsabilità da difendere con coerenza e serietà. IO NON CI STO in un partito che ha affrontato questa bufera mediatica con troppa leggerezza e senza approfondire il discorso. Per questo motivo ritengo opportuno dimettermi da capogruppo di Fratelli d’Italia».Le dimissioni dal Consiglio comunale«IO NON CI STO a fare politica in questo modo. Per me fare politica significa mettersi al servizio della comunità con responsabilità e visione, trasformando idee in azioni per costruire un futuro migliore per tutti. Non può essere un bieco gioco di potere, fatto di attacchi personali, opportunismi e promesse vuote. Questo non lo condivido e non riesco a sopportarlo. Per questo motivo ho deciso di dimettermi anche dal consiglio comunale e tornare così a lavorare e a fare la mamma. Oggi, la vera sconfitta è la nostra società, sempre più dominata dall’apparenza e dai titoli sensazionalistici, anziché da un confronto serio e costruttivo sui problemi reali. Questa bufera mediatica mi lascia delusa e amareggiata, e non intendo più prendervi parte», conclude l’ex consigliera.L'articolo Si è dimessa la consigliera FdI dopo le polemiche sulle donne incinte e la politica: «Colpa dei titoli». La frase velenosa contro il suo partito – Il video proviene da Open.