Banca Progetto (Oaktree), si dimette l’AD Paolo Fiorentino

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Gio, 27 Feb 2025L’istituto bancario è di proprietà di Oaktree, il fondo statunitense che controlla l’Inter.DiRedazioneCondividi l'articoloIl logo di Oaktree (Image credit: Depositphotos)L’amministratore delegato di Banca Progetto, Paolo Fiorentino, ha comunicato le sue dimissioni al resto del consiglio di amministrazione dell’istituto di proprietà di Oaktree Capital, il fondo statunitense che controlla l’Inter. Fiorentino dovrebbe restare in carica fino all’approvazione del bilancio annuale 2024 della banca, mentre nel frattempo si cercherà di identificare il suo successore.La decisione arriva all’indomani del limite fissato per la relazione di Donato Maria Pezzuto, il professionista nominato dal Tribunale Amministratore Giudiziario di Milano, in merito alla messa in amministrazione controllata della banca, voluta dalla Guardia di Finanza su delega del Tribunale di Milano – Sezione autonoma misure di prevenzione, a seguito di un’inchiesta penale aperta dalla Procura che ha coinvolto nove pratiche di finanziamenti garantiti da MCC a favore di società che in via indiretta farebbero capo alla ‘ndragheta. Questa relazione sui sistemi di controllo della banca e la illustrasse in sede di udienza era stata definita ieri dalla stessa Banca Progetto «Piano di rafforzamento», lasciando quindi capire che il professionista ha individuato qualche punto critico nella struttura che va quindi rafforzato.«Dopo 6 anni in Banca Progetto e ben 42 anni di lavoro nelle banche credo sia arrivato il momento di prendermi cura di me – ha dichiarato all’agenzia di stampa Radiocor, Paolo Fiorentino –. Ma non scappo con la cassa (ride, ndr) sono coinvolto nel processo di selezione del mio successore per una soluzione che garantisca continuità. Futuro di Banca Progetto? Abbiamo presentato un piano, condiviso con l’amministratore giudiziario, con il quale stiamo lavorando benissimo. Un piano nel quale abbiamo individuato una serie di azioni che contiene miglioramenti anche per dare continuità al lavoro fatto in questi anni. Si tratta di un lavoro già impostato con il tribunale e, per questo, ora dentro Banca Progetto entreranno persone e figure nuove. Con un cost/income al 25% ci sono ampi margini per investimenti e per presidiare i processi necessari. In questi mesi, la logica con cui abbiamo lavorato a quattro mani con l’amministratore giudiziario è quella di un totale rispetto dei ruoli, c’è stata una sintesi comune che sta portando valore alla banca».«Se rifarei tutto? Sarei stupido a dire di si – ha continuato Fiorentino –. Quando si fanno tante cose buone, qualche errore può capitare. I livelli di attenzione non sono mai sufficienti, si può sempre migliorare. Ma, come si dice, “chi non fa, non sbaglia”. Ho pensato a lungo alle mie dimissioni. Il mio è il “soft landing” che auspicavo ed è concordato, i tempi erano maturi per farlo, anche per rispettare la mia salute e la mia famiglia, che giustamente mi reclama».«Quello che è successo – conclude Fiorentino – non è stato piacevole, ma bisogna fare in modo che questa esperienza ci costringa ad avere maggiore attenzione. Banca Progetto deve andare avanti, perché, ne sono convinto, può diventare un grande operatore europeo».(Image credit: Depositphotos)Developed by 3x1010