A Caivano, vicino a Napoli, un uomo di 31 anni con un impiego precario ha deciso di togliersi la vita dopo aver ricevuto la visita di un ufficiale giudiziario per la notifica di uno sfratto esecutivo. L’ufficiale, una donna, è stata accolta cordialmente dal giovane, che le ha preparato un caffè. Poi, con la scusa di dover andare in bagno, è andato nella sua stanza da letto e lì si è impiccato.Il proprietario dell’appartamento, che aveva avviato la causa per morosità, aveva recentemente ottenuto dal tribunale il decreto di sfratto. La vicenda, dunque, non è correlata agli sfratti eseguiti al Parco Verde di Caivano nei mesi scorsi, che avevano coinvolto alloggi occupati abusivamente da famiglie legate a clan e pusher.A scoprire il corpo senza vita del 31enne sono stati i carabinieri. Dopo aver atteso invano il ritorno dell’uomo e aver constatato che non si trovava nel bagno, l’ufficiale giudiziario ha notato che non rispondeva dalla stanza da letto in cui si era chiuso. Preoccupata, ha lanciato l’allarme. I militari, giunti sul posto, hanno forzato la porta e trovato l’uomo morto.Se hai bisogno di aiuto o conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno, ricordati che esiste Telefono amico Italia (0223272327), un servizio di ascolto attivo ogni giorno dalle 10 alle 24 da contattare in caso di solitudine, angoscia, tristezza, sconforto e rabbia. Per ricevere aiuto si può chiamare anche il 112, numero unico di emergenza. O contattare i volontari della onlus Samaritans allo 0677208977 (operativi tutti i giorni dalle ore 13 alle 22).L'articolo Caivano, un caffè all’ufficiale giudiziario e poi il suicidio. Un 31enne si impicca dopo la notifica di sfratto proviene da Il Fatto Quotidiano.