AGI - Un buco nell'osso sacro di una donna per le piaghe non curate. Un clistere inserito schiaffeggiando la paziente e facendola urlare per la manovra brusca. "Al quarto piano ci sono gli operatori più violenti". E' stato un ex dipendente della Rsa 'Sacro Cuore' di Dizzasco, nell'alto lago di Como, a denunciare nell'agosto dell'anno scorso i maltrattamenti su persone anziane o affette da malattie psichiatriche e a far partire l'indagine che ha portato a sette arresti di cinque donne e due uomini. Ha fatto i nomi e indicato altri possibili testimoni, tra i quali una ex tirocinante."È tutto vero, non ho denunciato per paura" ha raccontato ai carabinieri soffermandosi su un atteggiamento che l'aveva colpita. "Ogni volta che tentavo di avvicinarmi, loro alzavano le mani a protezione del capo come a voler parare un possibile colpo che vi veniva tirato, e' il gesto di chi e' abituato a ricevere colpi improvvisi", si legge in un passaggio della sua deposizione contenuta nell'ordinanza letta dall'AGI. Riferisce ancora di un altro episodio: "Una signora non venne alzata dal letto e girata per un intero giorno facendole così peggiorare le piaghe da decubito. Una di queste, sull'osso sacro, divento' un vero e proprio buco".Le intercettazioni ambientali e i filmati restituiscono comportamenti e parole. Le percosse: "Prende il telecomando e glielo picchia più volte in testa"; "Lo copre completamente, anche in viso, col lenzuolo, e gli tira uno schiaffone". L'umiliazione e, spesso, le risate che l'accompagnano: "Ti do' il Viagra e chiamo una prostituta da Lugano". "Ti ho legata bene, eh? Brutta zoccola di merda a te e a quel maiale che si trova li'". Le 75 pagine dell'ordinanza firmate dal gip Massimo Mercaldo contengono decine di situazioni simili tanto da far dire al giudice che dispone il carcere per due indagati che le loro azioni "denotano una preoccupante incapacità di frenare i propri impulsi violenti e si ritengono chiara espressione di una spiccatissima pericolosità tali da destare un serio allarme sociale". Dopo l'esecuzione delle misure cautelari, i Nas dei carabinieri sono entrati nella casa di riposo per verificare i titoli abilitativi del personale sanitario e le condizioni igieniche.