Bollette in stand by. Serve più tempo per il decreto. Intanto slitta il Cdm, con i tecnici del ministero dell’Economia e del ministero dell’Ambiente al lavoro.Il provvedimento contro il caro-bollette è quindi destinato a saltare. Il Consiglio dei ministri dovrebbe esser programmato per venerdì.Allarme industriali e negoziantiMa pur essendo rimandato l’esame del decreto non si ferma il pressing delle aziende: dopo l’allarme di Confindustria, che denuncia lo svantaggio competitivo e i riflessi sulla crisi della produzione degli alti costi dell’energia, anche le imprese del terziario con Confcommercio chiedono al governo “interventi urgenti”.Possibili misureSecondo quanto ha spiegato il ministro per l’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin nei giorni scorsi sono diverse le misure che dovrebbero entrare a far parte del testo. Tra le ipotesi al vaglio c’è in primo luogo la tutela per gli utenti fragili, ampliando fino a 15mila euro di Isee il bacino di utenza del bonus sociale per disagio economico, concesso (per la fornitura elettrica, la fornitura gas e quella idrica), in una misura che varia dai 167,90 ai 240,90 euro a seconda dei componenti dei nucleo, alle famiglie con un Isee non superiore a 9.530 euro per chi ha al massimo 3 figli e non superiore a 20mila euro per le famiglie con almeno 4 figli a carico. Allo studio anche un’operazione sugli oneri del gas e sull’anticipazione di quote legate all’emissione di inquinamento, le cosiddette aste Ets.Il costo sarebbe di circa 3 miliardi ma è ancora sotto esame il perimetro dell’intervento e di conseguenza anche le coperture.Le proposte del PdIntanto anche l’opposizione si fa sentire, con il Pd che rilancia due proposte: chiede di intervenire sul meccanismo di formazione del prezzo, disaccoppiando il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, e di esaminare la proposta di legge depositata per l’Acquirente unico.Abbattere i costiConfcommercio – che lamenta aumenti a due cifre per le imprese di servizi (per l’energia elettrica del 24% rispetto a gennaio 2024 e del 56,5% rispetto al 2019, per il gas +27% rispetto all’anno scorso e +90,4% rispetto al 2019 – preme per “la progressiva sterilizzazione degli oneri generali di sistema (gravanti per il 23% sulle bollette elettriche del terziario) la cui fiscalizzazione condurrebbe all’abbattimento dei costi per la generalità dei clienti finali” e per ridurre la volatilità, oltre a un “maggior controllo sulla speculazione finanziaria per stabilizzare i prezzi e tutelare i clienti finali”.