AGI - Hong Kong e Singapore si contendono il titolo di primo centro finanziario dell'Asia e di primo centro per gli asset digitali della regione, mentre l'elezione di un Donald Trump favorevole alle criptovalute ha inaugurato una nuova era per il settore.Dopo aver definito gli asset digitali una truffa durante il suo primo mandato, il presidente degli Stati Uniti ha cambiato tono durante la sua campagna elettorale - in parte finanziata da questo comparto - dichiarando la sua intenzione di rendere gli Stati Uniti "la capitale mondiale del bitcoin e delle criptovalute". In segno di rinnovato entusiasmo, il bitcoin ha superato il record di 110.000 dollari (105.000 euro) il 20 gennaio, poche ore prima dell'insediamento di Trump.Questo cambiamento di rotta avra' un impatto anche a Hong Kong e Singapore, due giurisdizioni relativamente mature per le criptovalute in Asia, dove le autorita' di regolamentazione stanno cercando di attirare le piattaforme di scambio centralizzate (CEX) garantendo al contempo un'adeguata protezione degli investitori al dettaglio.L'autorità di regolamentazione di Hong Kong, la SFC, ha ribadito mercoledì scorso che la Regione amministrativa speciale (RAS) cinese deve trarre vantaggio dalla "liquidità globale". Ha presentato una tabella di marcia completa di 12 iniziative volte a promuovere la crescita migliorando l'accesso al mercato, rafforzando le tutele normative e ampliando la gamma di prodotti di asset digitali disponibili.Ciò consentirà alle piattaforme autorizzate di offrire strategie di investimento più rischiose, come i derivati e i prestiti a margine. "La parola d'ordine è sempre liquidità", ha dichiarato Eric Yip, direttore esecutivo della SFC, durante una conferenza tenutasi nell'ambito della fiera Consensus di Hong Kong. All'inizio della giornata, l'amministratore delegato dell'autorità di regolamentazione finanziaria, Julia Leung, aveva dichiarato che "rispetto ad altri centri, siamo in realtà molto concentrati su operazioni, liquidità e protezione".