Su Teo Teocoli circolano tanti luoghi comuni, ne confermo uno: è un fuoriclasse della comicità

Wait 5 sec.

Teo Teocoli ha compiuto 80 anni. È un amico, un buon motivo per scrivere un post. Su Teo circolano tanti luoghi comuni, ne cito due: Teo è un fuoriclasse della comicità è uno, l’altro sostiene che ha un pessimo carattere. Confermo il primo: è un maestro del comico, ma smentisco il secondo, di cui scriverò più avanti.Teo ha evitato, con saggezza, di frequentare il Liceo Classico, ma si è iscritto direttamente all’Università Notturna del comico al Derby Club di Milano. Lì ha studiato una ventina d’anni. Non si è accorto del ’68, perché all’ora delle barricate studentesche, lui si stava mettendo il pigiama dopo una notte di duro lavoro. Al Derby ha imparato a cantare, ballare e far ridere, da solo, in coppia o in gruppo. È stato un tipo di apprendimento completamente diverso da quello impartito nelle accademie di teatro.Il teatro è disciplina, il cabaret è anarchia. Chi ha visto lavorare Silvio Orlando e Teo insieme, sa di cosa parlo. Silvio è felice di ripetere il ciak all’infinito, per arrivare alla perfezione. Per Teo è buona la prima, perché è perfetta. Altra differenza tra le due scuole è che in quella del cabaret vale tutto (per una risata). Soprattutto con il grande Massimo Boldi, valeva davvero tutto, ma per il bene di tutti.I due entravano in scena eleganti, Teo in frac, con mantellina e bastone da passeggio. Il bastone era nero, con un pomello bianco. Ecco, Teo usava, prima far saltare il cappello a tubo di Boldi (a due mani, perché fa più ridere), poi gli assestava (ogni volta), con micidiale precisione, un feroce colpo sulla fontanella, nota anche come “zona molle” del cranio. I neonati la saldano dopo un po’ di mesi, ma credo che, a Boldi, si sia riaperta in età adulta, grazie a Teo. Qualcuno può pensare che si tratti di cattiveria, invece no. Questo realismo provocava in Massimo una sofferenza così sentita, che quando gridava “Che dolore! Ho sentito un dolore pazzesco!”, trasmetteva una disperazione comica così vera, che il pubblico andava in delirio. Perché, si sa, il comico è la tragedia degli altri.Teo ha la capacità unica di “vedere” il punto comico di chi ha davanti e toccarlo. È generosa bontà.. Non è un caso che tutti quelli che hanno lavorato in coppia con lui hanno raggiunte vette di comicità memorabili. Oltre a Boldi, mi vengono in mente Gene Gnocchi, Silvio Orlando, Massimo Lopez…Teo è riuscito a portare un po’ della sua “anarchia artistica” anche in tv, è stato un grande successo, contrastato solo dalla nascita dei “format tv”. Il format è una trama, un meccanismo che ha regole ferree. Teocoli non può essere ingabbiato in un format, è lui il format. Da questo contrasto nascono le leggende sul suo carattere.La verità è che è una persona che ha il coraggio (o l’incoscienza) di dire quello che pensa, anche davanti a un potente dirigente televisivo. La tv è un ambiente in cui tutti si baciano e abbracciano, “Sei magico! Mitico!”, poi, appena esci dall’ufficio, qualcuno dice sottovoce “Sì, mitico, mitico pirla”. A Teo piace dire pirla prima di chiudere la porta e questo può avere conseguenze. Come quella (famosa) volta in cui disse, nella villa di Arcore, a Silvio Berlusconi: “Lei pensi ai mattoni, che allo spettacolo pensiamo noi”. “Caro Teo, lei è una colonna della nostra azienda, la faccio accompagnare all’auto…”. Chi era con Teo firmò un contrattone e glielo raccontò sulla strada del ritorno. Diciamo che la sua gavetta si allungò ancora un po’, ma non credo che la cosa gli dispiacesse così tanto.Non voglio fare di Teocoli un santo, perché anche a lui piace guadagnare bene, ma sono sicuro che il suo primo obiettivo è intrattenere e fare ridere chi è davanti a lui. Può essere un’immensa platea o anche una sola persona, un amico. In un tempo in cui non ci si chiama se non si ha qualcosa da chiedere all’altro, Teo è capace di chiamarti al telefono giusto per ridere. Così, per non perdere tempo a lavorare, salutarsi e basta, come si faceva una volta.A 80 anni, Teo ha ancora l’energia (rara per l’età) per far ridere, ma guarda al passato con nostalgia. Come Moretti in Caro diario, ama girare per la sua Milano in Vespa per vederne i cambiamenti e rivivere i ricordi. Da tempo un suo sogno è fare uno spettacolo dedicato alla sua città. È rimasto l’ultimo possibile testimone dello spettacolo popolare milanese. Ha un repertorio sterminato che permetterebbe alla città di conoscere la sua (antica) identità. Ne ha parlato alla politica milanese, ma la politica ha glissato.C’è, in approvazione parlamentare, il decreto Salva Milano, che prevede altro cemento in una città già cementificata. È questa l’identità di Milano? Propongo un decreto Salva Milano bis per Teo, un finanziamento al suo progetto artistico, come regalo di compleanno, ma anche per aiutare i suoi concittadini a ritrovare un’anima. Costerebbe un decimo di un bel monolocale in zona Corvetto.L'articolo Su Teo Teocoli circolano tanti luoghi comuni, ne confermo uno: è un fuoriclasse della comicità proviene da Il Fatto Quotidiano.