Il monastero di Montecassino, fondato da Benedetto da Norcia nel 529, è il più grande al mondo per dimensioni e il secondo più antico d'Italia dopo quello di Santa Scolastica (istituito sempre dal monaco benedettino intorno al 520). Il bombardamento alleato che, il 15 febbraio 1944, rase al suolo l'abbazia di Montecassino fu uno degli eventi più tragici della Seconda guerra mondiale, ma fu anche la conseguenza di un imperdonabile malinteso.. Lost in translation. Si suppone infatti che la scellerata azione venne decisa per l'errata intercettazione radio di un messaggio tedesco. Il messaggio captato era Wo ist der Abt? Ist er noch in Kloster? ("Dov'è l'abate? È ancora nel monastero?") e la risposta fu Ja, im Kloster mit den Monchen. ("Sì, nel monastero con i monaci"). Ebbene, la parola tedesca Abt ("abate") fu intesa come l'abbreviazione di Abteilung, che significa "reparto militare", per cui gli Alleati credettero che i tedeschi fossero asserragliati all'interno del monastero.. Questione controversa. Non tutti gli storici concordano sulle esatte parole proferite, ma in ogni caso la parola Abt fu scambiata per "battaglione". Per cui, di fronte a questa "presenza" di truppe nemiche all'interno dell'abbazia, il comando angloamericano ne decise il bombardamento.. Oltre il danno... Il bombardamento ebbe inizio la mattina del 15 febbraio: 142 bombardieri pesanti e 114 bombardieri medi rasero al suolo l'abbazia. Morirono anche molti civili che avevano cercato rifugio dentro l'edificio. Il bombardamento non risultò essere solo un'operazione inutile, ma anche dannosa dal punto di vista della strategia militare perché consentì ai soldati tedeschi di trovare riparo tra le macerie e tenere a lungo quella posizione..