Una delle espressioni più usate parlando di certi animali è "architetti del pianeta": pensate ai castori che con le loro dighe cambiano il corso del fiumi, ma anche alle termiti le cui tane sono visibili dallo spazio, o ai vermi che plasmano il sottosuolo.Quanti sono però questi architetti, e quanto lavorano ogni anno? La risposta è in uno studio pubblicato su PNAS, che per la prima volta raccoglie sotto un unico ombrello tutte quelle specie che contribuiscono a cambiare il volto del pianeta con la loro attività – e sono tante.. Animali di ogni genere. "Tante" nel senso di "centinaia": lo studio identifica 603 tra specie, generi e famiglie che in qualche modo influenzano tutti quei processi che modificano la superficie terrestre. Ce ne sono di tutte le dimensioni: dalle formiche, che costruendo formicai smuovono e ossigenano il suolo, ai salmoni, la cui presenza può cambiare la forma di un letto fluviale.La prima cosa che si nota osservando l'elenco è che gli architetti del pianeta sono molto diversi dal punto di vista biologico: insetti, mammiferi, pesci, uccelli, rettili… E la seconda cosa che salta all'occhio è che più di un terzo di queste specie vivono in ambienti di acqua dolce, che coprono appena il 2.4% della superficie terrestre.. Quanto lavorano gli architetti? Lo studio fa poi una stima energetica del "lavoro" degli architetti: si legge che ogni anno gli animali contribuiscono ai processi superficiali con 76.000 gigajoule di energia – l'equivalente di migliaia di inondazioni. La cifra, peraltro, potrebbe essere sottostimata, perché ci sono molte regioni del mondo delle quali non sappiamo abbastanza.Infine, c'è il solito problema: il 30% delle specie identificate sono rare, minacciate di estinzione oppure endemiche di una singola area. Questo significa che, se dovessero estinguersi, molti ecosistemi potrebbero trovarsi all'improvviso privati di servizi essenziali: le conseguenze di questa mancanza sono ancora impronosticabili, ma non c'è dubbio che sarebbero catastrofiche..