DIARIO DI UN’INVASIONE – ANDREI KURKOV

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Andrei Kurkov, Diario di un’invasione (tit. orig.le Diary of an invasion © 2022 Andrei Kurkov), traduz.dall’inglese Elisabetta Venturini, Keller editore, 202324 febbraio 2022Ultimo boršč a KievIeri sera, tra una conversazione telefonica e l’altra, stavo preparando il boršč per alcuni giornalisti in visita. Speravo che Putin non interrompesse la nostra cena. Non lo ha fatto. Ha deciso di colpire l’Ucraina con i missili alle cinque di questa mattina. La guerra è iniziata anche nel Donbass e ci sono stati attacchi in altri luoghi, compresa una località  in Bielorussia.Ora siamo in guerra con la Russia. Però la metro di Kiev funziona e i cafè sono aperti. E’ stato appena reso noto che l’Ucraina ha rotto le relazioni diplomatiche con la Russia. Dall’inizio del conflitto, l’esercito ucraino ha abbattuto sei aerei e due elicotteri russi. E’ evidente che a nostra volta abbiamo grosse perdite. Se prima dell’aggressione russa la situazione cambiava ogni giorno, adesso cambia ogni ora. Ma io resto e continuerò a scrivere per voi, affinché sappiate come vive l’Ucraina durante la guerra con la Russia di Putin. Ovunque voi siate, tenetevi al sicuro.2 marzo 2022[…] E’ stato molto difficile credere che la guerra era cominciata. Cioè, era già  evidente che lo fosse, ma io non volevo crederci. Devi abituarti psicologicamente all’idea che è iniziata. Perché da quel momento in poi, la guerra determina il tuo modo di vivere, il tuo modo di pensare, il tuo modo di prendere le decisioni. […]Kiev. Piazza Maidan prima e dopo l’aggressione russaKurkov è lo scrittore ucraino di lingua russa più famoso anche a livello internazionale, i suoi numerosi libri sono tradotti in circa 25 lingue. Ho letto questo libro nel 2023, circa un anno dopo l’aggressione russa all’Ucraina. L’ho letto con molto interesse e partecipazione, ma non ne ho parlato qui sul blog. Lo faccio adesso dopo tre anni di guerra spietata e milioni di morti, e voglio farlo proprio il 24 febbraio, nel giorno dell’anniversario dell’aggressione e nei giorni in cui si stanno avviando gli incontri tra Donald Trump, il nuovo Presidente USA che nel sito ufficiale della Casa Bianca si fa rappresentare come un re con tanto di corona in testa e mantello di ermellino sulle spalle e “lo Zar” russo Vladimir Putin.Dalla partecipazione alla cosiddetta “trattativa” con cui si vorrebbe arrivare alla pace i due hanno escluso sia Zelenskij (a più riprese pesantemente insultato ed umiliato verbalmente dai due) e cioè dell’Ucraina – la nazione aggredita che risulta completamente tagliata fuori e senza alcuna voce in capitolo – ed hanno escluso anche l’Europa e qualunque Stato abbia in questi anni supportato ed aiutato gli ucraini nel difendere la loro terra e la loro indipendenza.Rileggere oggi queste pagine del diario di Kurkov piene ancora di speranza e di pensieri positivi sul futuro del suo Paese nonostante l’aggressione russa in corso, i bombardamenti, la vita di tutti da un giorno all’altro completamente sconvolta, le famiglie divise, le fughe degli sfollati che cercano di mettersi in salvo dalle città bombardate mi ha messo molta tristezza.Poi si sono conosciuti i massacri e le fosse comuni di Buča, le stragi all’ospedale pediatrico a Kiev e a quello pediatrico di maternità di Mariupol, i nomi di Kharkiv, Donetsk, Mykolaiv, della centrale nucleare di Zaporižžja e tanti, troppi altri ci sono diventati tristemente familiari…Da quello che leggo e sento in questi giorni, gli “accordi di pace” di cui parlano Trump e Putin mi appaiono più un incontro tra due compari che devono discutere su come spartirsi il bottino e le spoglie di un Paese massacrato ed irriso che una trattativa e una negoziazione. A me sembra che l’unica volontà dei due sia spolpare fino all’osso l’Ucraina arraffando quanto più possibile delle sue ricchezze e preziose risorse naturali. Quello che succederà dopo si vedrà.Due potenze imperialiste ospitate da un altro paese imperialista – l’Arabia Saudita – si spartiranno dunque le spoglie dell’Ucraina. Come può non tornarmi in mente il famigerato patto Molotov-Ribbentrop del 1939 con cui Stalin ed Hitler si spartirono la Polonia? Doveva essere un trattato di non aggressione tra la Germania nazista e l’Unione Sovietica. Doveva durare dieci anni. Sappiamo bene in che direzione andarono gli eventi. Per la Polonia e per i due sciacalli.…Ma non mi dilungo oltre. Molto meglio lasciare la parola a Kurkov proponendo alcuni – pochi – stralci del suo diario.Dalla Prefazione:Il 24 febbraio 2022 non ho scritto quasi niente. Svegliato dal rimbombo delle esplosioni dei razzi russi a Kiev, sono rimasto piantato davanti alla finestra del mio appartamento per circa un’ora a osservare la strada deserta, consapevole che la guerra era cominciata, ma ancora incapace di accettare questa nuova realtà. Non ho scritto niente nemmeno i giorni successivi. Il viaggio in macchina, prima fino a Leopoli e poi sui monti Carpazi, è stato di una lunghezza inimmaginabile per via degli infiniti ingorghi del traffico. Un mare di auto provenienti da tutte le altre regioni del Paese si era riversato nello stretto imbuto di strade che portano all’Ovest. Tutti cercavano di scappare per salvare le proprie famiglie dalle atrocità  della guerra.Questo diario è composto innanzitutto da testi che ho scritto nei due mesi precedenti l’inizio del conflitto, a cui fanno seguito i miei appunti e i saggi del tempo di guerra. E’ sia un diario privato che la mia cronologia personale di questa guerra. E’ la mia storia, la storia dei miei amici, di conoscenti e di estranei, la storia del mio Paese. Nell’insieme, non è solo una cronaca dell’aggressione russa in Ucraina, ma una cronaca di come la guerra imposta dalla Russia – e il tentativo della Russia di distruggere l’Ucraina in quanto Stato indipendente – ha contribuito al rafforzamento dell’identità  nazionale ucraina.Dal Diario8 Marzo 2022E’ da un pezzo che mi mancano le parole per descrivere l’orrore perpetrato da Putin in suolo ucraino. L’Ucraina è la terra del pane e del grano. Perfino in Egitto si fanno pane e dolci con la farina ucraina. Questo è il periodo in cui si preparano i campi per la semina, ma questo lavoro non è in corso, al momento. In molte regioni, il terreno dei campi di grano è impregnato di metallo: frammenti di granate, pezzi di auto e carri armati esplosi, rottami di aerei ed elicotteri abbattuti. E tutto è coperto di sangue. Il sangue dei soldati russi che non capiscono per cosa stanno combattendo; il sangue dei soldati e dei civili ucraini che sanno che se non combattono l’Ucraina non esisterà  più. Al suo posto, ci sarà  un cimitero con il casotto del custode e un qualche tipo di governatore generale inviato dalla Russia per piazzarsi là a sorvegliarlo.10 Marzo 2022E’ spaventoso scrivere parole del genere, ma lo farò comunque: o l’Ucraina sarà  libera, indipendente ed europea, o non esisterà  affatto. Allora scriveranno di essa nei libri di storia europea, nascondendo con vergogna il fatto che la sua distruzione è stata possibile solo con il tacito consenso dell’Europa e dell’intero mondo civilizzato.Dall’epilogo:In Ucraina, la gente tratta la sapienza e la cultura orientali con sorprendente tenerezza. In un certo momento degli anni Settanta nacque perfino un culto dedicato alla cultura giapponese e, ovviamente, il culto dei samurai. Da allora, di tanto in tanto, nelle conversazioni tra ucraini spunta un detto attribuito ai samurai: “Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico”. Non so se in Giappone esiste davvero questo proverbio, ma in Ucraina è ancora apprezzato.Mentre stavate leggendo questo libro, non ero seduto lungo le rive di un fiume. Stavo scrivendo un nuovo diario; per essere più precisi, la continuazione del mio diario dell’aggressione russa. Naturalmente, grazie ai mass media conoscerete già  il quadro generale di quanto sta accadendo in Ucraina e, chissà, se sarà  già  passato il cadavere del mio nemico, forse avrò ripreso la stesura del romanzo che avevo appena iniziato a febbraio 2022. Comunque, in ogni caso, il mio diario continuerà  a seguire la lotta dell’Ucraina per la libertà  e la ricostruzione. Spero, a tempo debito, di poterlo condividere con voi.E’ di questi giorni una intervista a Kurkov in cui lo scrittore dice che nell’Ucraina di nuovo in mano ai russi ci sarà un feroce regime di oppressione e aggiunge di essere sicuro che tra i primi nella lista di gente da fare fuori ci sarà lui…Mi spiace non potere citare esattamente il testo dell’intervista: ho ascoltato la notizia alla radio, non ho fatto in tempo a memorizzare la fonte e non sono riuscita a trovare qualcosa di più preciso. Comunque sia, personalmente ho pochi dubbi che le cose andranno diversamente, in caso di occupazione russa.Slava Ukraïni!Andrij Kurkov su Wikipediahttps://it.wikipedia.org/wiki/Andrij_KurkovDal discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il 25 Aprile 2022“Nelle prime ore del mattino dello scorso 24 febbraio siamo stati tutti raggiunti dalla notizia che le Forze armate della Federazione Russa avevano invaso l’Ucraina, entrando nel suo territorio da molti punti diversi, in direzione di Kiev, di Karkiv, di Donetsk, di Mariupol, di Odessa. Come tutti, quel giorno, ho avvertito un pesante senso di allarme, di tristezza, di indignazione. A questi sentimenti si è subito affiancato il pensiero agli ucraini svegliati dalle bombe e dal rumore dei carri armati. E, pensando a loro, mi sono venute in mente – come alla senatrice Liliana Segre – le parole: “Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasor”. Sappiamo tutti da dove sono tratte queste parole. Sono le prime di “Bella ciao”” https://youtu.be/sdwUamYCDZs?si=5Wj4iB51zyLXwPFc