“Volevo solo dire che sono innocente”: sono le uniche parole pronunciate da Moussa Sangare, a processo per l’omicidio di Sharon Verzeni, uccisa il 30 luglio 2024, a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo, in aula davanti alla Corte d’Assise di Bergamo. Parole che hanno scatenato reazioni di sconcerto da parte dei familiari di Verzeni e del suo fidanzato, Sergio Ruocco, presenti in aula. L’uomo, che agli inquirenti ha confessato il delitto e che rischia l’ergastolo, deve rispondere di omicidio pluriaggravato: oltre ai futili motivi e alla premeditazione, c’è anche la minorata difesa tra le aggravanti contestate dal pm Emanuele Marchisio, che per lui ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato.