È stato presentato ieri lo European health report 2024 dell’Organizzazione mondiale della sanità. Il documento ci pone di fronte a una realtà complessa: la salute in Europa sta attraversando una fase critica. Tra nuove emergenze sanitarie, la crescente diffusione di malattie croniche e le sfide poste dalla salute mentale, il continente si trova a un bivio. “Mentre abbiamo fatto progressi in alcune aree, la regione europea dell’Oms sta stagnando o addirittura regredendo su una serie di indicatori sanitari, dalla salute di bambini e adolescenti alle malattie croniche”. Così ha dichiarato su X Hans Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa.UN’ASPETTATIVA DI VITA IN EVOLUZIONEDopo anni di miglioramenti, la speranza di vita in Europa ha subito un brusco arresto a causa della pandemia di Covid-19, che ha portato a un calo medio di 1,8 anni rispetto al 2019. Anche se i sistemi sanitari stanno riprendendosi, permangono sfide significative, tra cui la recrudescenza di alcune malattie infettive e l’aumento della resistenza agli antibiotici.HEALTHY LIFE EXPECTANCY: QUANTO TEMPO VIVIAMO IN BUONA SALUTE?Oltre alla durata della vita, è fondamentale considerare la qualità di quegli anni. La healthy life expectancy, ovvero il numero di anni che una persona può aspettarsi di vivere in buona salute. In media, gli europei vivono circa l’85% della loro vita – 67 anni per le donne e 64 per gli uomini – senza gravi malattie o disabilità, ma questa percentuale varia notevolmente tra i paesi e le fasce di reddito. Le disparità nell’accesso ai servizi sanitari, negli stili di vita e nei fattori ambientali influenzano fortemente questo indicatore. A contribuire, inoltre, il crescente peso delle malattie croniche. Nel continente, infatti, una persona su sei muore prima dei settant’anni a causa di patologie cardiovascolari, oncologiche, respiratorie o diabete.NUOVE GENERAZIONI, NUOVE SFIDEL’alimentazione e gli stili di vita dei più giovani destano preoccupazione: il 30% dei bambini europei fra i sette e i nove anni è in sovrappeso, mentre l’uso di nuovi prodotti a base di tabacco sta guadagnando popolarità tra adolescenti e giovani adulti. La salute mentale giovanile merita un’attenzione sempre maggiore, con il suicidio che si qualifica come la prima causa di morte nei giovani dai quindici ai ventinove anni. La pandemia di Covid-19 ha contribuito a un generale peggioramento della salute mentale, aumentando il rischio di depressione e ansia in molte fasce della popolazione. “Entro la fine dell’anno – ha dichiarato Kluge – Oms Europa e Unicef Europa e Asia Centrale presenteranno agli Stati membri una strategia decisiva per la salute di bambini e adolescenti”, con l’obiettivo di affrontare queste criticità e promuovere misure efficaci per garantire il benessere delle nuove generazioni.LA PRESSIONE SU SISTEMI SANITARI E FAMIGLIEIl settore sanitario europeo è sotto pressione: la carenza di personale medico è un problema crescente e, se non affrontato, potrebbe portare a un deficit globale di dieci milioni di operatori sanitari entro il 2030. Nel frattempo, tra gli Stati membri, la percentuale di famiglie che affrontano spese sanitarie significative varia da meno dell’1% a oltre il 21%, con oltre il 5% delle famiglie colpite in venticinque paesi. Questo mette in evidenza un problema strutturale legato all’accessibilità economica alla sanità, specialmente per le fasce di reddito più basse.VACCINAZIONI: UNA BARRIERA CONTRO IL RITORNO DELLE MALATTIELa copertura vaccinale in Europa sta registrando preoccupanti flessioni, aprendo la porta alla recrudescenza di malattie prevenibili. Il morbillo, ad esempio, ha visto un’impennata di casi negli ultimi anni, con oltre 58mila segnalazioni nel 2023. La sfida principale, secondo l’organizzazione, è garantire l’accesso equo ai vaccini in tutti gli Stati membri, contrastando la disinformazione e aumentando la fiducia del pubblico nei programmi vaccinali.CLIMA E SALUTEL’inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico hanno un impatto sempre più evidente sulla salute pubblica. Fra il 2018 e il 2022 si è assistito a un aumento significativo dei decessi a causa di ondate di calore, soprattutto nelle aree meridionali e orientali del continente. Inoltre, il report evidenzia come il settore sanitario stesso contribuisca alle emissioni di gas serra, rendendo urgente un cambiamento verso una sanità più sostenibile.UNA CHIAMATA ALL’AZIONEI dati mostrano una realtà complessa e in continua evoluzione, dove progressi significativi convivono con arretramenti preoccupanti. Le decisioni prese oggi saranno determinanti per il futuro della salute nel continente. L’Ufficio Regionale dell’Oms per l’Europa ha avviato un processo consultivo ampio con tutti i 53 Stati membri per definire priorità e azioni per i prossimi cinque anni, utilizzando il Report come base di riferimento fondamentale per guidare le discussioni. Come sottolinea l’organizzazione: “Possiamo e dobbiamo fare meglio”.