Fermi tutti: i femminicidi non sono un’emergenza. E a dirlo non è un maschione brutto e cattivo, negazionista delle violenze contro le donne. Bensì la polizia di Stato che ha realizzato una attenta analisi sul trend di omicidi e ha scoperto che il numero di donne assassinate è in netto calo e che la motivazione “passionale” provochi solo il 5% dei decessi.Il che, lo diciamo subito per evitare fraintendimenti, non vuol dire che anche una sola donna uccisa non sia una tragedia. Però il fenomeno va osservato senza soffermarsi ai titoloni dei giornali. E ora arriviamo ai dati che arrivano dal documento di analisi dal titolo “Omicidi volontari consumati in Italia”, realizzato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale con riferimento al decennio 2015-2024. Roba scientificamente valida, insomma.Il calo degli omicidiPrima buona notizia: il numero degli omicidi volontari consumati nel nostro Paese è diminuito complessivamente del 33%, passando dai 475 eventi del 2015 ai 319 del 2024, con un decremento del 6% registrato tra il 2023 (340 eventi) ed il 2024 (319). I valore più basso (287) è stato registrato nel 2020, anno del Covid. Si muore di meno, insomma, al netto delle percezioni che si possono avere. Seconda notizia: uccide di meno la mafia (-72% tra il 2025 e il 2024), che sta “cercando di evitare clamori per potersi dedicare con maggiore efficacia alle attività criminali e soprattutto all’infiltrazione dell’economia legale”. E terzo: l’Italia nel 2022, ultimi dati Eurostat disponibili, si è collocato tra i Paesi più sicuri d’Europa per questo tipo di reato con il minor fattore di rischio di eventi tragici. Il tasso di omicidi è di 0,54 vittime per 100mila abitanti.https://www.nicolaporro.it/wp-content/uploads/2025/02/ba5ce068-f293-11ef-9e26-736d736f6674.mp4I femminicidi? DiminuisconoL’analisi della Polizia ha preso in esame l’enorme mole di dati presente negli archivi delle forze di polizia oltre alle informazioni fornite dai presidi territoriali, come commissariati e caserme dei Carabinieri. Visto e considerato il calo del numero complessivo di omicidi tra il 2015 e il 2024 (-33%), è di particolare importanza anche il fatto che vi sia stata una flessione del 22% degli eventi con vittime femminili. I “femminicidi” sono dunque passati da 145 di 10 anni fa a 113 dell’anno scorso. Tanti? Sì. Troppi? Certo. Ma in calo. “Mentre il trend dei casi con vittime maschili rispecchia sostanzialmente le variazioni dell’andamento del totale degli omicidi – spiegano gli analisti – gli eventi con vittime femminili procedono con una linea tendenzialmente autonoma, altalenante e più piatta, ma con un’evidente diminuzione nell’ultimo biennio“. Se nel 2022 erano 130 le donne vittime, nel 2024 sono state 113. Di questi eventi, in ambito familiare o affettivo si è passati dai 106 assassini di donne nel 2022 ai 99 del 2024. Mentre quelli commessi da partner o ex partner sono stabili a 61.In relazione al biennio 2023/2024 – si legge poi nel report – l’analisi dei moventi evidenzia che nel 2024 il 49% degli eventi omicidiari ha avuto origine da una lite degenerata (45% nel 2023) e solo il 5% da motivi passionali (11% nel 2023), mentre si attesta al 3% per entrambi i periodi la percentuale degli omicidi commessi pietatis causa.Assassini e vittimeDi particolare importanza anche il dato che riguarda la nazionalità degli autori e le vittime di questo orribile crimine. Nel periodo 2023-2024, nel 75% dei casi a morire sono cittadini italiani, nel 25% dei casi stranieri. Incidenza simile per quanto riguarda gli assassini: dal report “emerge che gli italiani si attestano al 68% nel 2023 e al 73% nel 2024”, ma gli stranieri, che rappresentano solo il 9% della popolazione, “risultano autori del 32% degli omicidi avvenuti nel 2023 e del 27% nel 2024”. Il tasso insomma, è decisamente più elevato. In rilevante incremento, rispetto al 2023, anche l’incidenza degli autori minorenni che, nel 2024, si attesta all’11% a fronte del 4% dell’anno precedente.L’arma preferita è quella impropria e/o bianca (133 casi nel 2024 a fronte dei 156 nel 2023), mentre solo in 98 casi nel 2024 e 101 nel 2023 l’assassino ha fatto ricorso alle armi da fuoco. Residuale l’avvelenamento, rilevato in soli 6 casi nel 2024 e 4 nel 2023. Le regioni dove si rischia di più, infine, sono Campania (+31% rispetto al 2023), Lombardia e Lazio.Franco Lodige, 24 febbraio 2025Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).L'articolo I dati smentiscono l’allarme: i femminicidi sono in calo proviene da Nicolaporro.it.