AGI - Nell'arco degli ultimi dieci anni, in Italia il numero degli omicidi volontari è diminuito del 33%, scendendo dai 475 casi del 2015 ai 319 del 2024 (0,54 vittime ogni 100mila abitanti); solo in questo ultimo anno si registra un decremento del 6% rispetto ai 340 casi del 2023. È quanto emerge dal report sugli "Omicidi volontari consumati" curato dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale.Si tratta di un decremento costante, con il valore più basso (287) registrato nel 2020, anno dell'emergenza legata alla pandemia da Covid19: anche i dati Eurostat relativi agli omicidi volontari registrati in Europa nel 2022 riconoscono l'Italia come il Paese Ue con il minor fattore di rischio di eventi omicidiari. Al decremento del totale generale degli omicidi corrisponde una flessione delle vittime - sempre nel decennio - del 38% per gli uomini (da 330 a 206) e del 22% per le donne (da 145 a 113): "Mentre il trend dei casi con vittime maschili rispecchia sostanzialmente le variazioni dell'andamento del totale degli omicidi - spiegano gli analisti - gli eventi con vittime femminili procedono con una linea tendenzialmente autonoma, altalenante e più piatta, ma con un'evidente diminuzione nell'ultimo biennio".Un esame a sé meritano gli omicidi ascrivibili a Cosa nostra, camorra, 'ndrangheta e criminalità organizzata pugliese, in forte calo: i 15 casi dell'anno scorso sono il 72% in meno rispetto ai 53 del 2015.Movente e modus operandiNegli ultimi due anni gli omicidi risultano essersi verificati, nella maggior parte dei casi, al culmine di una 'lite degenerata': nel 2024, in particolare, è avvenuto nel 49% dei casi, a fronte del 45% del 2023. Gli omicidi in cui, invece, l'autore risulta aver agito per 'motivi passionali', si attestano, l'anno scorso, al 5%, in diminuzione rispetto al 2023, in cui avevano rappresentato l'11%. Nel biennio in esame, resta invariata la percentuale del movente 'pietatis causa' (3%), ovvero di quegli eventi commessi con sentimenti di compassione e di pietà da un familiare, solitamente un coniuge o un compagno che, spesso a sua volta in una condizione di vulnerabilità e solitudine, pone fine alla propria esistenza; sono i casi definiti dalle cronache come "omicidio-suicidio".Con riferimento al cosiddetto modus operandi, nel 2024, cosi' come nell'anno precedente, si rivela prevalente (41,6%) l'uso di armi improprie e/o armi bianche (133 casi nel 2024 a fronte dei 156 nel 2023), mentre le armi da fuoco risultano utilizzate in 98 casi nel 2024 (30,7%) e 101 nel 2023. Seguono le aggressioni (45 omicidi nel 2024, il 14,1%, a fronte di 53 nel 2023) e l'asfissia/soffocamento/strangolamento (37 casi, l'11,5%, a fronte dei 26 del 2023). Sei gli omicidi volontari consumati per avvelenamento nel 2024, a fronte dei 4 del l'anno precedente.Vittime e autoriNel 2024, la maggior parte delle vittime di omicidio volontario aveva tra 41 e 64 anni (35%); seguono le vittime di eta' compresa tra 18 e 40 anni (33%) e le over65 (25%). Netta la prevalenza delle vittime italiane, mediamente intorno al 75% in entrambi gli anni, mentre quelle con diversa cittadinanza raggiungono il 25%. A livello regionale anche nel 2024 Campania (55 omicidi), Lombardia (45) e Lazio (30) sono le regioni che fanno registrare i valori maggiori, la Campania con un deciso incremento (+31%) rispetto all'anno precedente.Quanto agli autori, nel 2023 il 40% aveva un'età compresa tra 41 e 64 anni, fascia d'età che, nel 2024, scende al 33%, di poco inferiore a quella tra 18 e 40 anni (34%). Sostanzialmente invariata, nel biennio (21% nel 2023 e 22% nel 2024) la percentuale di autori con un'età uguale o superiore ai 65 anni. Gli autori italiani si attestano al 68% nel 2023 e al 73% nel 2024 mentre gli stranieri risultano autori del 32% degli omicidi nel 2023 e del 27% nel 2024.