Sciopero dei magistrati in tutta Italia a difesa della Costituzione. La manifestazione era stata indetta a dicembre dall’Anm. La protesta è stata organizzata per dire no alla riforma della Giustizia, proposta dal ministro Carlo Nordio che prevede, tra le altre cose, la separazione delle carriere.Il flash mob davanti alla CassazioneUn centinaio di magistrati aderenti allo sciopero proclamato per oggi, sono saliti sulla scalinata del palazzo della Corte di Cassazione, in piazza Cavour a Roma, e hanno mostrato la Costituzione applicando una coccarda tricolore sulla toga. La protesta a MilanoCirca 80 magistrati del tribunale di Milano stanno protestando sulle scalinate del Palazzo di Giustizia di corso di Porta Vittoria esponendo copie delle Costituzione e indossando la toga. È una delle iniziative per lo ‘sciopero dei magistrati in difesa della Costituzione’ lanciato dall’Associazione Nazionale Magistrati. Dopo il flash mob e l’incontro con la cittadinanza alle 10 è prevista un’assemblea pubblica in aula magna, con interventi di professori e avvocati. La riforma della separazione delle carriere “attenta all’equilibrio dei poteri”, ha detto la presidente della sezione milanese dell’Anm, Manuela AndrettaParodi: “Soddisfacenti primi dati su adesione”“Dai primi dati sull’adesione allo sciopero ci aspettiamo risultati soddisfacenti”. Così il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, davanti alla Corte di Cassazione, commentando l’adesione allo sciopero delle toghe. Continua poi Parodi: “Nell’immagine dell’opinione pubblica si è formata un’idea sbagliata sulla nostra categoria e sullo sciopero che abbiamo indetto. Non lo facciamo per tutelare la nostra categoria”.A Milano la contro-protesta degli avvocatiContro-protesta degli avvocati a Milano nel giorno dello sciopero dei magistrati contro la riforma costituzionale della separazione delle carriere. Da oggi – fa sapere la Camera penale di Milano – davanti alla sede dei penalisti al primo piano del palazzo di giustizia sarà “affissa” la Costituzione. “Da alcune settimane – scrive in una nota il Direttivo della Camera penale – la magistratura associata, per esprimere simbolicamente la propria contrarietà al Ddl sulla separazione delle carriere, ha esposto, sulle porte di molti uffici all’interno del palazzo di giustizia, la Costituzione. Come se quel progetto di riforma la mettesse in pericolo”. “La Costituzione, però, è di tutti – proseguono -. Certamente è patrimonio dell’avvocatura penale che, a garanzia dei diritti e delle libertà dei propri assistiti, quotidianamente la applica e ne pretende il rispetto”. “Per questo, da oggi – prosegue la nota – davanti alla sede della Camera penale di Milano, che sostiene da anni, al di là delle contingenze politiche, quel progetto riformatore in discussione avanti il Parlamento, sarà affissa la nostra Carta fondamentale”. “Ognuno potrà leggere chiaramente – concludono – il contenuto dell’articolo 111, che garantisce il giusto processo in condizioni di parità, davanti a un giudice terzo e imparziale”.