Dopo gli insulti a Zelensky, anche il trumpiano New York Post si smarca. La copertina con Putin: «Questo è un dittatore»

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Una lista di dieci verità sulla guerra in Ucraina «che ignoriamo a nostro rischio e pericolo», nascoste dietro una prima pagina che parla da sola. Sulla copertina del New York Post di oggi, giornale storicamente molto vicino a Donald Trump, campeggia una enorme foto del presidente russo Vladimir Putin. Accanto il richiamo esplicito: «Presidente Trump, questo è un dittatore». Un modo diretto con cui il quotidiano conservatore critica le prese di posizione controverse dell’inquilino della Casa Bianca, che negli ultimi giorni ha definito «dittatore» il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e lo ha escluso d’ufficio da ogni trattativa per la pace.La spallata del New York PostI dieci punti sono brevi e chiari: Vladimir Putin ha iniziato la guerra, la Russia sta combattendo una guerra di conquista mentre l’Ucraina per la sua indipendenza, gli ucraini non sono russi. E ancora: la Russia non è amica degli Stati Uniti mentre l’Ucraina sì, Putin non è affidabile, gli aiuti americani all’Ucraina non vengono sprecati. Ma soprattutto il quinto e il sesto punto, centrali: Putin è un dittatore e non Zelensky. A dispetto della postura prettamente filo-trumpiana del New York Post, è evidente che ci siano delle «verità» – così le chiama il quotidiano americano – da cui non si può sfuggire. E più che verità si tratta di evidenze, come il fatto che la Russia sia da tre anni a questa parte una forza di invasione in territorio ucraino. Avvertimenti, o meglio tentativi di far aprire gli occhi al tycoon, che sembrano cadere nel vuoto. Dopotutto lo stesso Mr. President avrebbe già deciso di non firmare una bozza di risoluzione Onu per chiedere a Putin di ritirare le sue truppe. E si rifiuterebbe, questa volta in un documento del G7, di chiamare Mosca “aggressore”.L’ironia dei social sullo stretto rapporto Putin-TrumpInsomma, Donald Trump sembra sempre più schierato al fianco del Cremlino e contro Kiev (e l’Unione europea). Gli occhiolini reciproci tra le due superpotenze non sono di certo passate inosservate, tanto che i social media si stanno riempiendo di video parodici. Uno dei più in voga al momento ritrae il presidente russo vicino a un cappellino MAGA che cancella le 13 righe e le stelle della bandiera americana – segni distintivi della Stars and Stripes – trasformandola in una bandiera russa. Segnale evidente di come sia percepita la presunta influenza del Cremlino sulla Casa Bianca. View this post on Instagram A post shared by Rafael Alcalde (@alcalde_rafael)L'articolo Dopo gli insulti a Zelensky, anche il trumpiano New York Post si smarca. La copertina con Putin: «Questo è un dittatore» proviene da Open.