Per Poste Italiane il 2024 è stato “un anno da record”. Così lo definisce l’ad Matteo Del Fante, che ricorda come nell’era digitale la società “rimane una delle istituzioni più affidabili in Italia, con una presenza fisica capillare in ogni comunità e la più grande piattaforma digitale del Paese”.Utili oltre i due miliardi e una maxi-cedola da 1,4 miliardi. I ricavi di Gruppo sono stati pari a 12,6 miliardi di euro, in crescita del 5% su base annua. L’Ebit adjusted è stato pari a 2,96 miliardi di euro, in anticipo rispetto al Piano Strategico in un dato al di sopra dell’ultima guidance e pari a circa tre volte il livello del 2017. L’utile netto è stato invece il più alto di sempre, pari a 2,01 miliardi, in crescita del 4,1% annuo, risultato raggiunto con due anni di anticipo rispetto al Piano e in linea con la guidance aggiornata. I costi sono invece stati pari a 10 miliardi di euro, in crescita del 7,2% su base annua.“Tutte e quattro le nostre business unit hanno registrato una solida crescita dei ricavi, confermando ulteriormente la solidità del nostro modello di business altamente diversificato”, ha inoltre sottolineato Del Fante. La proposta di dividendo è pari a 1,08 euro, in crescita (per l’ottavo anno consecutivo) del 35% rispetto al 2023, per una distribuzione totale di 1,4 miliardi di euro sugli utili del 2024, in anticipo di due anni rispetto all’obiettivo di superare un euro nel 2026.L’aggiornamento di Piano non prevede ancora sinergie con Tim, di cui Poste ha rilevato il 9,81% del capitale da Cdp. Ma questo non vuol dire che non ci saranno, anzi: “stiamo lavorando oltre che sulle sinergie di costi su quelle di ricavi che sono una sfida maggiore, lavoreremo su questo anche se non abbiamo un percorso prestabilito”. Se ci sarà per un rafforzamento della quota di Poste oltre il 10%, come circolato nei giorni scorsi, e magari con un coinvolgimento di Iliad, Del Fante non si sbilancia: “Ho visto molti rumors, non ho altro da aggiungere”.