Torna, per il quarto anno, il Disability Pride a Milano. Un percorso iniziato in Sicilia nel 2015 e che oggi ha finalmente preso piede in tutta Italia. Un movimento che rivendica una società più inclusiva, accessibile e giusta. Un movimento che rivendica la libertà degli individui. La definizione che Wikipedia da alla parola libertà è questa “Per libertà si intende la condizione per cui un individuo può decidere di pensare, esprimersi ed agire senza costrizioni, ricorrendo alla volontà di ideare e mettere in atto un’azione, mediante una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a realizzarla”.Ecco, è proprio questa libertà che viene rivendicata, quella che per molti è scontata di muoversi liberamente nei luoghi dove si vive, quella di andare in vacanza dove e come si vuole, quella di trovare qualcuno che parli la propria lingua. La libertà di andare in un museo e visitarlo “ascoltando” le opere che ospita. Il Disability Pride è un grido che nasce dal cuore all’autonomia e alla tutela.E’ un Pride per chi non vuole essere invisibile, un movimento che nasce dall’urgenza di dare voce a chi troppo spesso viene messo ai margini del dibattito pubblico. L’obiettivo? Abbattere barriere – fisiche, sociali e culturali – e ribaltare l’idea della disabilità come limite, per affermarla invece come parte della diversità umana.“‘Nulla su di noi senza di noi’”, spiegano gli organizzatori. “Non vogliamo essere oggetti di pietà o eroi da ammirare. Siamo persone, cittadinə, con diritti, desideri e vite piene.”Durante la conferenza stampa, l’Assessore al Welfare Lamberto Bertolé ha sottolineato l’importanza del Disability Pride come strumento di cambiamento reale, affermando: “Dobbiamo andare oltre la condivisione dei principi: rendere esigibili i diritti è la vera sfida”. Ha, inoltre, ribadito l’importanza di un approccio trasversale: “La disabilità non è un tema del Welfare, ma della città. Credo che questa iniziativa sia un’occasione per raccontare proposte e soluzioni su cui come associazioni vi state confrontando”.Andrey Chaykin, presidente di Abbatti le Barriere ETS, una delle molte associazioni portavoce dell’evento, ha ribadito la natura dal basso e apartitica della manifestazione: “Il Disability Pride è una voce collettiva che parte dalle persone. Non è un evento celebrativo, ma una presa di parola politica, inclusiva e rivendicativa”. Infine Mariella Meli ha aggiunto: “Essere qui oggi significa continuare a dare visibilità alle difficoltà quotidiane, ma anche alla forza delle famiglie che chiedono rispetto, diritti e una vera rete di sostegno.”Molti gli eventi che caratterizzeranno la manifestazione:– Sabato 7 Giugno dalle 11:00 alle 17:00: Plenaria generale e tavoli tematici del Disability Pride c/o Biblioteca Chiesa Rossa (Via San Domenico Savio 3- Milano)– Tavoli tematici: Barriere architettoniche, sensoriali e cognitive; Vita indipendente ecaregiving; Disabilità invisibili e neurodivergenze.È consigliata la prenotazione scrivendo a: disabilitypridemilanoofficial@gmail.com(indicare eventuali esigenze specifiche e la necessità di interpretariato LIS)– Giovedì 12 giugno dalle ore 16:00: Laboratorio di Cartellonistica c/o Spazio Mutuo Soccorso – Piazza Stuparich 18, Milano– Sabato 14 giugno: Corteo e Disability Pride VillagePartenza alle ore 18:00 da Via Verdi (accanto a Piazza della Scala)e arrivo alle ore 20:00 in Piazza del CannoneCorteo cittadino per i diritti e l’inclusione, seguito da musica, interventi e momenti disocialità al Disability Pride Village.– Associazioni e gruppi possono partecipare con un proprio banchetto informativo. Chi non dispone di gazebo o attrezzature può richiedere supporto organizzativo scrivendo all’indirizzo e-mail sopra indicato.– Lunedì 16 giugno: Cena sociale di chiusura dalle ore 19 – Cascina Torchiera Inclusività al centroGrande attenzione sarà dedicata all’accessibilità dell’evento: traduzione LIS, percorsi tattili, aree sensoriali e personale formato saranno garantiti per permettere a tuttə di partecipare in sicurezza e con dignità.Il Disability Pride è anche un’occasione per riflettere su temi cruciali come il lavoro, la scuola, l’accesso ai servizi, la vita indipendente e il diritto alla piena partecipazione sociale. In una città moderna come Milano, è fondamentale costruire spazi dove la disabilità non sia vista come un ostacolo, ma come una delle tante forme dell’essere umano. L’invito a partecipare e sostenere l’iniziativa è aperto a tuttə: persone con e senza disabilità, famiglie, attivistə, scuole, istituzioni, artisti e semplici curiosi. Partecipare al Disability Pride significa schierarsi contro ogni forma di discriminazione e contribuire a costruire una società davvero equa. Perché l’inclusione non è un favore, è un diritto. E il Pride è di tuttə. Per maggiori informazioni sul programma completo e su come partecipare:disabilitypridemilanoofficial@gmail.c