Uno dopo l’altro: da marzo a oggi in Turchia sono finiti in manette 38 tra sindaci e amministratori d’opposizione

Wait 5 sec.

Sotto lo sguardo indifferente di tutta la comunità internazionale, il Sultano si sta sbarazzando un giorno dopo l’altro della classe dirigente del maggior partito di opposizione: il repubblicano socialdemocratico Chp. Dal 19 marzo scorso, quando venne arrestato il sindaco di Istanbul – la città più popolosa e capitale economica della Turchia – Ekrem Imamoglu, esponente di punta del Chp nonché candidato alle presidenziali del 2028, da tempo in testa ai sondaggi – i magistrati stanno mettendo in atto i desiderata dell’autocrate Recep Tayyip Erdogan: incarcerare i rivali politici del Chp e spaccare la sua alleanza elettorale con il partito filo curdo DEM.Tra un cordone di polizia, tenuti “sotto braccio” dagli agenti, come efferati criminali di una gang, questa settimana sono pertanto finiti dietro le sbarre altri sindaci del Chp. L’annuncio è stato dato in seguito alla detenzione di 22 persone il 3 giugno nell’ambito di un’indagine su crimini finanziari che hanno coinvolto la municipalità metropolitana di Istanbul (İBB) e una presunta organizzazione criminale guidata da Aziz İhsan Aktaş.I sindaci, per ora “solo” sospesi, dei numerosi distretti di Istanbul finiti in manette sono: il sindaco di Avcılar Utku Caner Çaykara, il sindaco di Büyükçekmece Hasan Akgün, il sindaco di Gaziosmanpaşa Hakan Bahçetepe, il sindaco di Ceyhan Kadir Aydar e il sindaco di Seyhan Oya Tekin. Quelli invece rimossi dall’incarico includono Utku Caner Çaykara (Avcılar), Hasan Akgün (Büyükçekmece), Hakan Bahçetepe (Gaziosmanpaşa), Kadir Aydar (Ceyhan) e Oya Tekin (Seyhan).La decisione si basa sull’articolo 127 della Costituzione e sull’articolo 47 della Legge Municipale n. 5393.I sindaci sospesi verranno per ora sostituiti, ovviamente, da figure gradite al presidente Erdogan che svolge anche le funzioni di primo ministro. Da marzo a oggi sono 38 tra sindaci e amministratori del CHP finiti in manette.L’obiettivo non è solo spazzare via il partito capo fila dell’opposizione ma anche rompere, va sottolineato, l’asse tra repubblicani e filocurdi concedendo un‘ampia amnistia ai combattenti curdi per garantirsi in cambio il loro sostegno parlamentare. In ballo c’è infatti l’approvazione di una nuova Costituzione che superi quella della Repubblica fondata da Ataturk del 1923, abrogando il limite dei due mandati per l’elezione del presidente, il più importante traguardo inseguito da Erdogan per ripresentarsi alle urne nonostante sia già stato eletto due volte consecutivamente; creare una opposizione addomesticata.In tutto dunque sono 11 i sindaci del CHP in carcere dalle ultime elezioni locali tenutesi il 31 marzo 2024, ma altri sindaci del Chp e del DEM sono stati arrestati con varie accuse, tra cui concussione, corruzione negli appalti e presunti legami con il terrorismo.Ora a Erdogan non resta che togliere di mezzo anche il segretario del Chp. È infatti è stata avviata un’indagine d’ufficio contro Özgür Özel, per le sue dichiarazioni sul procuratore capo di Istanbul, Akın Gürlek. L’indagine si basa sulle accuse di “minaccia a pubblico ufficiale per ostacolare l’esercizio di un dovere giudiziario” e di “insulto pubblico a un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni”. Ieri è stata quindi avviata un’altra indagine. Anche la Procura di Ankara ha avviato un’indagine contro Özel per le sue dichiarazioni contro Gürlek. Secondo il ministro della Giustizia Yilmaz Tunç si tratta di un attacco aperto allo Stato di diritto.“Le dichiarazioni minacciose del presidente del CHP contro il nostro procuratore capo di Istanbul e i funzionari giudiziari sono completamente inaccettabili”, ha dichiarato Tunç. “Nessuno può prendere di mira i funzionari giudiziari o tentare di dirigere la magistratura attraverso minacce. Queste dichiarazioni sconsiderate e irresponsabili colpiscono direttamente lo Stato di diritto e l’indipendenza della magistratura”.Ma quali sono state le dichiarazioni così sovversive pronunciate da Özel durante un comizio a Gaziosmanpaşa? Commentando il filmato che mostrava 36 persone, tra cui diversi sindaci, mentre venivano portati in tribunale dopo essere stati fermati dalla polizia, ha dichiarato: “Farò mordere la polvere a coloro che hanno girato quel video davanti a questa nazione. Akın, hai sbattuto contro un muro duro, figliolo, un muro duro. Datti una mossa. Non assisterò più a un simile disonore. Non farmi perdere la calma: ci riuniremo per non disperderci mai più”.Vale la pena ricordare che con la riforma costituzionale via referendum del 2017, il presidente della Repubblica nomina buona parte dei magistrati a vari livelli.La Turchia non può più dirsi una democrazia.L'articolo Uno dopo l’altro: da marzo a oggi in Turchia sono finiti in manette 38 tra sindaci e amministratori d’opposizione proviene da Il Fatto Quotidiano.