Regno Unito, pasti scolastici gratis per i bimbi poveri, ma resta il tetto dei due figli: la misura a metà dei Labour

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Il governo laburista britannico fa una cosa di sinistra: ha appena annunciato che, a partire da settembre 2026, i pasti scolastici gratuiti (Free School Meals) saranno estesi a tutti i bambini delle famiglie inglesi che ricevono lo Universal Credit, una forma di sostegno pubblico. Secondo l’annuncio i beneficiari saranno 500.000, 100.000 in condizioni di povertà, e la misura dovrebbe far risparmiare 500 sterline all’anno per famiglia per ogni figlio.La misura, che fa parte della Strategia contro la Povertà Infantile di Labour, è stata accolta positivamente ma ha anche suscitato critiche sulla portata, i finanziamenti e l’approccio generale alla povertà infantile nella sesta economia mondiale (dati del Fondo monetario internazionale).Secondo il Dipartimento per l’Istruzione, nel gennaio 2024, 2,1 milioni di alunni, il 24,6% degli studenti delle scuole statali, avevano diritto ai pasti gratis: è il tasso più alto dal 2006. Ma criteri di ammissibilità restrittivi imposti dai Tories, per esempio la soglia di reddito familiare di £7.400 post-tasse per avere diritto allo Universal Credit, hanno finora escluso 900.000 bambini disagiati.La nuova politica mira a colmare questa lacuna, con l’obiettivo di ‘garantire pasti nutrienti che migliorino salute e apprendimento’ a bambini che arrivano in aula affamati e vivono spesso in case dove il frigo non c’è o è protetto da un lucchetto. Secondo uno studio del 2024 dell’Istituto per la Ricerca Sociale ed Economica la distribuzione di questi pasti in quattro distretti di Londra ha ridotto l’obesità del 7-11% nei bambini di età prescolare e del 5-8% in quelli di sesta elementare, migliorando anche le competenze di lettura.I pasti scolastici gratuiti sono un pilastro del welfare britannico dal 1906, mentre nel 1944 l’Education Act ha tentato di garantirli per le famiglie a basso reddito. Ma anni di politiche politiche neoliberiste avevano ristretto l’ammissibilità, escludendo molte famiglie “lavoratrici povere”. Nel 2017, la St Mary’s University aveva dimostrato come il 67% dei bambini in povertà vivesse in famiglie con almeno un genitore lavoratore, ma con impieghi precari e stipendi insufficienti. La crisi del costo della vita ha aggravato la situazione: nel biennio 2022-23, uno dei più duri anche per l’impatto del Covid sul mercato del lavoro, erano in condizioni di insicurezza alimentare 7,2 milioni di persone, l’11% della popolazione britannica, incluso il 17% dei bambini.Scozia e Galles hanno già introdotto pasti gratuiti universali per gli alunni delle primarie nel 2021 e 2022, mentre Londra, sotto il sindaco Sadiq Khan, li ha implementati per le primarie nel 2023/24, con una successiva estensione nel 2024/25 per £140 milioni di finanziamenti. Ma restano profonde divisioni regionali, colmabili solo con politiche centralizzate.La decisione del governo laburista è stata accolta favorevolmente dagli addetti ai Lavori: Anna Taylor della Food Foundation l’ha definita “un passo monumentale per salvaguardare la dieta, il benessere e l’apprendimento dei bambini”.Ma per critici la misura è insufficiente. Organizzazioni come il Child Poverty Action Group (CPAG) hanno accolto l’espansione ma chiesto l’abolizione del controverso limite di due figli per ottenere i benefici, che colpisce 300.000 bambini. Per la direttrice Sara Ogilvie: “Tutti i bambini meritano di avere le stesse opportunità, e gli investimenti nella sicurezza sociale sono cruciali”. Criticato anche il focus sulle colazioni invece che sui pranzi, con gli esperti che sottolineano l’importanza di un pasto caldo.Il tetto dei due figli resta estremamente controverso e penalizza le famiglie numerose: ma il Labour ha detto esplicitamente che non intende abolire la misura, imposta dai Conservatori nel 2017 e considerata uno dei principali acceleratori di povertà infantile: nel 2022/23, ultimo anno di cui ci sono i dati, erano 4,3 milioni i bambini britannici in povertà, di cui 700.000 solo a Londra. Salari bassi, lavoro precario e alti costi abitativi colpiscono in modo sproporzionato famiglie monoparentali, minoranze etniche e nuclei con disabili, e richiederebbero riforme strutturali di ridistribuzione del reddito. La task force del Labour sulla povertà infantile, guidata dalla ministra del Lavoro Liz Kendall e da quella dell’Istruzione Bridget Phillipson, mira ad affrontare queste questioni, ma senza interventi sul limite di due figli e sui costi abitativi i progressi, dicono i critici, non possono che essere limitati.L'articolo Regno Unito, pasti scolastici gratis per i bimbi poveri, ma resta il tetto dei due figli: la misura a metà dei Labour proviene da Il Fatto Quotidiano.