Il ritorno di Tamberi a Tokyo, la liberazione contro il dolore e i Mondiali: «Non prendo più il Toradol prima di ogni gara»

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Dopo 265 giorni di assenza dalle competizioni, Gianmarco Tamberi tornerà in perdona venerdì 6 giugno in occasione del Golden Gala “Pietro Mennea”, quinta tappa della Diamond League 2025. L’ultima apparizione risale allo scorso settembre a Bruxelles, ma ora Gimbo è pronto a ripartire, anche grazie – e forse soprattutto – alla spinta dei suoi tifosi. È stato proprio un sondaggio lanciato sui social a convincerlo a prendere parte all’evento romano. Alla vigilia del Gala, durante la conferenza stampa, il campione olimpico ha parlato con emozione del suo ritorno in gara, ma anche del futuro, con uno sguardo rivolto ai Mondiali di Tokyo 2025 e alle Olimpiadi di Los Angeles 2028. A emozionare Tamberi, però, non è solo l’atletica: «Diventerò papà di una bambina. Sto impazzendo dalla gioia. L’anno scorso mi chiedevo che ne sarebbe stato del mio futuro, ma questa notizia mi ha rimesso il sorriso. Vedo mia moglie cambiare in modo meraviglioso, e non vedo l’ora di conoscere la mia principessa. Questa nuova emozione sta cancellando il dolore per quanto accaduto a Parigi», dice Tamberi in un’intervista a La Repubblica. «Nascerà a metà agosto – continua Gimbo -, il nome non lo abbiamo ancora deciso. Ma ai Mondiali di Tokyo ci sarà», conferma.«La forma sta tornando, non prendo più le gocce di Toradol»Archiviata, dunque, la delusione delle Olimpiadi nella capitale francese, l’altista marchigiano guarda avanti. «La forma sta tornando, sono a Roma e farò tutto quello che è nelle mie possibilità», dichiara il capitano della nazionale italiana di atletica. Il 2024, confessa, è stato l’anno più intenso della sua carriera: «Avevo bisogno di fermarmi, non avevo mai fatto un anno intenso come il 2024 a livello mentale, fisico – precisa -. Dal 2013 non mi fermavo, il 7-8 mesi ho avuto l’occasione per ritrovare la forma dopo aver chiesto tanto al mio corpo». In questo periodo, spiega ancora l’atleta – «mi sono concentrato sulla riabilitazione del ginocchio, che sta andando molto bene. A ottobre ho fatto un piccolo intervento, ricorrendo alle cellule mesenchimali (prelevate dal midollo osseo per curare la cartilagine, ndr). Ho iniziato a stare meglio a maggio, dopo mesi con tre-quattro terapie al giorno, quattro ore di allenamento riabilitativo. Dallo scorso luglio non faccio più infiltrazioni, da settembre non prendo più le 20 gocce di Toradol prima di ogni gara».«Non so quante volte ancora mi rivedrete in pedana, quindi venite»Il rientro non è casuale: Roma è uno dei luoghi a lui più cari. «Torno in uno dei meeting che amo di più, in uno stadio speciale, davanti a un pubblico che mi ha sempre sostenuto. Non so quante volte ancora mi rivedrete in pedana, quindi dico: venite. Anche perché abbiamo una nazionale del salto in alto fortissima: chi altro può vantare quattro atleti in Diamond League?», conclude Tamberi. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da HALFSHAVE (@gianmarcotamberi)Foto copertina: ANSA / EPA/RONALD WITTEKl | Gianmarco Tamberi nella finale del salto in alto maschile ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, il 10 agosto 2024L'articolo Il ritorno di Tamberi a Tokyo, la liberazione contro il dolore e i Mondiali: «Non prendo più il Toradol prima di ogni gara» proviene da Open.